La rabbia dei comuni esclusi dai fondi per il terremoto: «Progetti pronti e bando cambiato, pronti ad andare in Procura»

La rabbia dei comuni esclusi dai fondi per il terremoto: «Progetti pronti a bando cambiato, pronti ad andare in procura»
ASCOLI PICENO - A chi troppo. A chi poco. E a chi niente. Ad una settimana dall’ultimo tavolo istituzionale del Cis (contratto istituzionale di sviluppo) in Regione,...

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ASCOLI PICENO - A chi troppo. A chi poco. E a chi niente. Ad una settimana dall’ultimo tavolo istituzionale del Cis (contratto istituzionale di sviluppo) in Regione, l’intero universo politico del Piceno è in piena rivolta. E il motivo è uno solo: pare, infatti, che il meccanismo che ha consentito l’ingente reperimento di risorse economiche a disposizione dei comuni colpiti dal sisma del 2016, non sia stato così energico come molti comuni nostrani speravano. Specialmente quelli più colpiti dal terremoto. 

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L’indignazione

E pochi giorni fa un altro sisma istituzionale ha sollevato una verità che ha generato una pioggia di indignazione tra i sindaci di casa nostra. Quei milioni di euro stanziati per la ripresa, rappresenteranno un lusso per pochi. Semplicemente perché, al momento, alcuni enti o si sono spartiti le briciole, oppure, in alcuni casi, non hanno visto nemmeno l’ombra di un centesimo, perché esclusi dal bando, sebbene fossero in regola. Tutto a causa di un corto circuito istituzionale: inizialmente, infatti, la Regione aveva dato il via libera ai progetti pervenuti. Successivamente, però, il ministero per la Coesione aveva chiesto delle integrazioni e specificazioni. Risultato: Palazzo Leopardi cambia bando e requisiti, alcuni Comuni ottengono il finanziamento, addirittura, con progetti ancora da sviluppare. Altri, invece, con elaborati definitivi, scompaiono nel nulla. Un bailamme, quindi, che ha generato un certo sdegno. Gli enti esclusi, quindi, sono sul piede di guerra. E nei giorni scorsi, alcuni sindaci hanno protocollato e inviato una lettera al ministro per il sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, esprimendo tutto il loro dissenso. Ma quello di oggi è un giorno importante. Alle 17, infatti, è prevista la convocazione del Comitato istituzionale del cratere sismico, indetta dalla Regione. In casa nostra, intanto, c’è chi è rimasto con il cerino in mano. 
L’affondo
«Come tanti altri Comuni, siamo rimasti esclusi. E non se ne capisce il motivo - afferma Mauro Bochicchio, sindaco di Castel di Lama -. Con Ascoli avevamo messo a punto un progetto integrato, definitivo e cantierabile nell’immediato, così come chiedeva il bando. Tra le tante opere, avremmo rimesso a nuovo la scuola Enrico Mattei e l’attiguo campo di calcetto. Alcuni progetti, invece, sono passati senza nemmeno gli studi di fattibilità». 
Il progetto


«Abbiamo presentato il progetto del teatro comunale - dice il sindaco di Castignano, Fabio Polini -. Il nostro era un progetto definitivo, ma non siamo stati presi proprio in considerazione». E ancora. «Con diversi Comuni insieme al nostro - spiega Sara Moreschini, sindaco di Appignano del Tronto - avevamo un progetto integrato molto interessante. Rispettava tutti i requisiti. Che, però, sono stati cambiati a bando chiuso». Ma c’è chi intende andare fino in fondo. «Progetti definitivi stralciati con prepotenza» tuona Andrea Cardilli, sindaco di Colli del Tronto. Che avverte: «Invierò un esposto alla Procura della Repubblica». 

 

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Corriere Adriatico