ASCOLI - «La mancata assegnazione al vincitore della bando a seguito del ricorso al Tar di una delle società concorrenti è il colpo di grazia ad una...
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«La stagione invernale è evidentemente compromessa - sostengono i maestri di sci - e ciò determinerà la perdita di lavoro per molti professionisti della montagna che operano presso la stazione sciistica oltre a un grave danno per le attività commerciali di settore come i negozi di articoli sportivi e i noleggi di attrezzatura invernale. A ciò si aggiunge il danno che subiranno le società sportive della Federazione Italiana Sport Invernali, costrette ad organizzare i campi di allenamento nelle stazioni di Sarnano, Bolognola se non in Abruzzo, Campo Felice, Campo Imperatore, con pesanti implicazioni logistiche e di costi aggiuntivi. E infine, l’impossibilità di poter organizzare la formazione per le scuole primarie e secondarie della città durante le settimane dei mesi invernali. Un danno enorme che evidentemente poco importa agli amministratori». Il gruppo di maestri puntano il dito contro il Cotuge e chiedono agli amministratori ascolani una chiara presa di posizione per cercare di trovare una soluzione per garantire il futuro alla stazione sciistica di Monte Piselli. «Il Cotuge è il simbolo di una politica scellerata e quantomeno miope alle esigenze del Piceno. Sta mettendo a repentaglio il valore identitario di una città che ha fatto dello sci un pezzo importante dell’ascolanità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico