Ascoli, il 25 Aprile resta divisivo: striscione contro il sindaco Fioravanti (per la cena della marcia su Roma)

Lo striscione affisso durante le celebrazioni per il 25 aprile a Colle San Marco
ASCOLI - Colle San Marco, luogo simbolo della resistenza picena, è il teatro del ricordo. Sul sacrario si commemora il 25 Aprile. E le note di Bella Ciao, intonate da...

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ASCOLI - Colle San Marco, luogo simbolo della resistenza picena, è il teatro del ricordo. Sul sacrario si commemora il 25 Aprile. E le note di Bella Ciao, intonate da tanti, fanno da eco alle parole. «Ho sempre pensato a questa giornata come fosse il compleanno degli italiani. La storia è una sola. Non si può revisionare: lo dobbiamo a chi ha combattuto per la libertà e la democrazia. La nostra Costituzione è la più bella del mondo. Ed è antifascista, dal primo all’ultimo articolo» afferma Pietro Perini, presidente Anpi Ascoli. 

 

Il sindaco Marco Fioravanti, accolto dallo striscione «Ad Acquasanta per piace a San Marco per dovere - Grazie Marco non dovevi», dichiara: «Chi ha perso la vita ha dato la possibilità a noi di avere la libertà e la democrazia. Dobbiamo lavorare ogni giorno e trasmettere ai nostri giovani la memoria di quanto accaduto. Pace, democrazia e libertà sono i pilastri fondamentali della nostra Costituzione. E non sono mai scontate». Il prefetto Carlo De Rogatis c’è ma non interviene. Al suo posto il sottosegretario Lucia Albano. «L’Italia, nell’aprile 1945, si lasciava alle spalle un periodo buio, di scontri feroci e profonde divisioni, e volgeva lo sguardo verso la libertà, la pace, la democrazia. I valori fondanti della nostra Repubblica. Settantotto anni fa la nostra Nazione tornava libera, indipendente e unita sotto un’unica bandiera, il nostro meraviglioso Tricolore, segnando una grande volontà di ricostruzione, morale e materiale. Desidero celebrare la giornata di oggi con lo stesso spirito di unità e partecipazione che portò l’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi ad istituire la Festa del 25 Aprile quale festa di tutti gli italiani». 

Loggi: «Il cinquantesimo anniversario della medaglia d'oro per la provincia ci onora»

Quest’anno è una ricorrenza particolare: 78° anniversario della Festa della Liberazione e 50° anniversario del conferimento della medaglia d’oro alla Provincia. La conclusione è affidata al presidente della Provincia, Sergio Loggi. «Un riconoscimento che ci onora e impegna tutti ad essere ancora più consapevoli e attenti nel custodire la memoria dei 278 martiri piceni caduti, per mano della tirannide nazifascista. Giovani che hanno pagato con la vita l’ansia di riscatto dall’oppressione, conquistando diritti e libertà, sanciti dalla Costituzione, di cui oggi noi possiamo usufruire. Un impegno che ci deve vedere tutti mobilitati per conservare quei traguardi di civiltà, pace e democrazia che sono un patrimonio comune da tutelare contro ogni forma di intolleranza, violenza, razzismo e revisionismo».
 

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Corriere Adriatico