Vongolare, la battaglia continua. Il Cogevo: «Basta con le proroghe». Il presidente Mengoni «Le 25 imbarcazioni devono tornare a San Benedetto»

Vongolare, la battaglia continua. Il Cogevo: «Basta con le proroghe»
ANCONA È una storia infinita quella che riguarda le vongolare del compartimento marittimo di Ancona. Una storia di confini e di proroghe che si susseguono ormai da ormai 15...

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ANCONA È una storia infinita quella che riguarda le vongolare del compartimento marittimo di Ancona. Una storia di confini e di proroghe che si susseguono ormai da ormai 15 anni. L’ultima, in scadenza, è fissata per il 30 giugno, e il nuovo presidente del Consorzio Gestione Vongole di Ancona, Giacomo Mengoni, azzarda un pronostico.

«La Regione Marche prorogherà nuovamente la situazione attuale, per un periodo sufficientemente lungo da arrivare a fine legislatura e tutto sarà giustificato da una commessa per compiere l’ennesimo e costoso, quanto inutile, studio scientifico». Stavolta spera di sbagliarsi, Mengoni: «Ma se ci ho preso avrò almeno questa magra soddisfazione», chiosa sarcastico. E nel frattempo lancia l’ennesimo allarme sulla gestione della pesca delle vongole nel proprio compartimento. Sperando che venga ascoltato.

 


Il documento


«Con una Delibera di giunta emanata in netto ritardo - sottolinea il presidente - la Regione ha deciso di procedere alla nomina del Comitato di Coordinamento per il monitoraggio della risorsa dei molluschi bivalvi che si riunirà venerdì 19 (domani, ndr). Un Comitato che dovrebbe monitorare la gestione della pesca delle vongole, ma che avrà, come è avvenuto nel passato, il solo scopo di avvalorare l’ennesima proroga che si effettuerà nel prossimo mese di giugno».
Dati e calendario alla mano, Giacomo Mengoni ricorda che di studi scientifici ne sono stati fatti altri: «Nel triennio 2018-2021 sono stati spesi ben 439.236 e precedentemente nel 2010 altri 100.000: tutto per non giungere ad alcuna conclusione. Sono curioso di sapere quanto costeranno alla collettività questa volta». Perché in tutti questi anni le 25 imbarcazioni sambenedettesi ospiti nel compartimento di Ancona non sono state più spostate.


«Un film già visto»


«Quello che sta facendo la Regione Marche è un film più volte visto - ribadisce il neo presidente Mengoni -, ma il problema non riguarda solo noi pescatori. Tutti i cittadini che devono essere portati a conoscenza che nel nostro mare pescano 99 barche e non 74 . È come se sopra un ponte, capace di reggere 74 automobili, se ne facessero transitare quotidianamente 99, con la convinzione che possa reggere all’infinito. È facile immaginare che prima poi crollerà».
Il Consorzio dorico ribadisce che da anni il compartimento è costretto a subire uno sforzo di pesca oggi non più sostenibile. «Cosa accadrà adesso? Facile immaginarlo: non si effettuerà alcun serio monitoraggio, in quanto non ci sono i tempi tecnici che possano giustificare la decisione di lasciare le cose come stanno, risultando sufficiente aver costituito un Comitato di Coordinamento che nulla ha mai fatto e nulla mai farà».
Il Comitato di Coordinamento - rammenta Mengoni - non viene convocato dal 2011: «Il suo ruolo è proprio quello di esprimere un parere sulla sostenibilità ambientale delle decisioni prese dalla Giunta Regionale in merito alla gestione della pesca delle vongole. Ma a prescindere da tutto resta il vincolo insormontabile relativo all’obbligo di esercitare la pesca delle vongole esclusivamente nel compartimento marittimo di iscrizione, obbligo che deriva dalla Licenza di pesca e dal Permesso di Pesca speciale, unici titoli che autorizzano l’esercizio della draga idraulica».


La decisione


Dunque, cosa resta da fare? «Ci siederemo al tavolo a cui siamo stati chiamati a partecipare dalla Delibera di giunta- conclude Mengoni - ribadendo le nostre posizioni, volendo guardare negli occhi coloro che dovranno essere considerati i responsabili futuri di una situazione che denunciamo da anni, nella indifferenza più assoluta di tutti gli addetti ai lavori e che si sono avvicendati».
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Corriere Adriatico