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ANCONA - Denuncia l’ex marito per stalking e maltrattamenti in famiglia ma nel corso del processo ritira la querela. Il procedimento va avanti d’ufficio e lui, sul banco degli imputati, punta il dito contro la donna: «Era lei che voleva comandare su tutto, era troppo gelosa. Ho subito violenza psicologica».
La vicenda, avvenuta in un paese della Vallesina tra gennaio 2020 e febbraio 2021, è stata tratta ieri mattina dal giudice Carlo Masini.
In udienza sono emersi episodi di violenza: lui avrebbe aggredito l’ex mentre era incinta, trascinandola per terra oppure l’avrebbe continuamente minacciata di toglierle i figli o di sfregiarla con l’acido. «Tanto quel viso te lo rovino» le avrebbe detto dopo che la donna aveva comprato delle creme costose, in un periodo non particolarmente felice dal punto di vista economico. Stando al quadro accusatorio, lui l’avrebbe lasciata per giorni senza soldi o un sostentamento.
«Assolutamente no – ha detto il 39 enne – avevamo due bancomat diversi ed era libera di usare il suo». Sul presunto controllo ossessivo esercitato sulla donna: «Era lei che era molto gelosa. Mi diceva che mi avrebbe ammazzato se mi avesse visto con qualcuno. L’aggressione di quando era incinta? Mai accaduta».
Negati anche gli atti persecutori, per la procura veicolati con messaggi pieni di insulti, minacce e parole non veritiere: «Sei una lesbica» avrebbe detto lui. Sono stati ascoltati ieri anche i testimoni della difesa. Uno ha riportato l’atteggiamento intimidatorio della donna che sarebbe arrivata a minacciare di evirare l’ex. Con la remissione di querela è caduta la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima. Sentenza il 7 dicembre.
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