Tragedia della Lanterna Azzurra la verità nei tablet e negli smartphone

Tragedia della Lanterna Azzurra la verità nei tablet e negli smartphone
CORINALDO - Tredici dispositivi da analizzare per cercare di risolvere i dubbi che ancora ruotano attorno alla tragedia della Lanterna Azzurra. È stato conferito ieri...

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CORINALDO - Tredici dispositivi da analizzare per cercare di risolvere i dubbi che ancora ruotano attorno alla tragedia della Lanterna Azzurra. È stato conferito ieri mattina l’incarico all’analista forense Luca Russo, designato dalla procura per estrapolare i file da smartphone e tablet sequestrati a nove indagati nel procedimento aperto per reati come cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, disastro colposo e falso. 


 

L’accertamento ha natura irripetibile. L’incarico è stato accettato dal perito negli uffici della procura, alla presenza degli avvocati degli indagati, saliti la scorsa settimana a 17, e delle parti offese. Russo ha preso 40 giorni di tempo per poter concludere le operazioni peritali. Stando a quanto chiesto dai pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli, dovrà estrapolare i dati contenuti nei dispositivi informatici, risalendo dunque ai contenuti e alla messaggistica.


I tablet e gli smartphone oggetto di perizia appartengono ai proprietari dell’immobile, ai gestori del locale, al presunto organizzatore di fatto della serata dell’8 dicembre e all’addetto alla sicurezza ingaggiato per l’evento che doveva richiamare a Corinaldo Sfera Ebbasta. Russo si è già occupato dell’inchiesta, ma per conto della procura dei Minorenni. Era stato incaricato di analizzare i cellulari sequestrati durante il blitz in un residence di Senigallia che, poche ora dopo la tragedia, aveva portato in arresto il senigalliese (all’epoca dei fatti 17enne) indagato perché sospettato di aver spruzzato lo spray urticante che ha dato il via al fuggi fuggi all’interno del locale. Per l’accusa di omicidio preterintenzionale, lesioni colpose e lesioni personali, il ragazzo è indagato a piede libero. La manette erano scattate per il ritrovamento di un carico di droga nel residence dove aveva passato la notte. Alla prima tranche di indagati finiti nel mirino della procura ordinaria, la settimana scorsa si sono aggiunte all’inchiesta altre otto persone: i componenti della Commissione di Vigilanza che aveva lasciato la licenza di pubblico spettacolo ai gestori della Lanterna (tra cui il sindaco di Corinaldo Matteo Principi) e due consulenti esterni.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico