Omicidio Manduca, il premier Conte chiude il caso: «Ordinaria ingiustizia, risarciremo i figli di Marianna»

Omicidio Manduca, il premier Conte chiude il caso: «Ordinaria ingiustizia, risarciremo i figli di Marianna»
SENIGALLIA - Gli orfani di Marianna Manduca potranno conservare il risarcimento finora assegnato e ne avranno anche un altro. Ad annunciarlo è stato il premier Giuseppe...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SENIGALLIA - Gli orfani di Marianna Manduca potranno conservare il risarcimento finora assegnato e ne avranno anche un altro. Ad annunciarlo è stato il premier Giuseppe Conte, impegnandosi per mettere fine alla vicenda giudiziaria per la quale il 9 dicembre si sarebbe dovuto svolgere il quarto atto. Non ci sarà. L’ha garantito il presidente del Consiglio dei Ministri durante il discorso per la giornata contro la violenza sulle donne.

LEGGI ANCHE

 

«Devo impegnarmi anche in gesti concreti – ha riferito Conte -, c’è una storia di ordinaria di ingiustizia. Molti di voi ricorderanno la storia di Marianna Manduca, una donna, una mamma, una moglie, assassinata a soli 32 anni nel 2007 a Palagonia da suo marito. Ha lasciato tre figli, ancora minorenni, che hanno intrapreso un calvario giudizio per vedere riconosciuti i loro diritti, perché la madre aveva denunciato più volte queste violenze ma non è stata creduta o comunque non gli è stata assicurata la protezione che richiedeva allo Stato». In merito agli orfani, che sono andati a vivere a Senigallia dopo la tragedia, ha aggiunto: «I figli si sono ritrovati nell’incresciosa situazione di dover addirittura restituire una somma, che era stata già riconosciuta nel corso di questa vertenza giudiziaria. Dobbiamo porre fine a questa vicenda giudiziaria, dobbiamo evitare che si completi il quarto grado di giudizio». Poi l'annuncio del premier: «Quindi io dico a Carmelo, Stefano e Salvatore che certo non riavranno più la loro mamma, ma lo Stato finalmente può sottoscrivere un accordo transattivo, che riconoscerà a loro non solo di poter conservare la somma percepita, come danno patrimoniale, ma anche una cospicua somma a tutti e tre loro a titolo di danno non patrimoniale. Lo Stato deve avere il coraggio di riconoscere i propri errori e di trarre le conseguenze, assumendosene tutta la responsabilità. Riconoscere i propri errori anche da parte dello Stato significa contribuire con gesti concreti alla tutela della dignità di una donna vittima di violenza – ha concluso Conte - che non deve mai provare vergogna e non deve più sentirsi sola».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico