4 gay ridono al ristorante. «Insulti omofobi» Cacciati con il cibo incartato e pagato

4 gay ridono al ristorante. «Insulti omofobi» Cacciati con il cibo incartato e pagato
SENIGALLIA - Insultati pesantemente perché gay e costretti ad andarsene a metà pranzo. La lite stava per sfociare in zuffa ma, prima che la situazione degenerasse,...

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SENIGALLIA - Insultati pesantemente perché gay e costretti ad andarsene a metà pranzo. La lite stava per sfociare in zuffa ma, prima che la situazione degenerasse, hanno preferito alzarsi dal tavolo e tornarsene a casa. Con tanto di beffa: hanno dovuto pagare a prezzo pieno il menù di carne, benché non fossero neppure arrivati ai secondi. Il deprecabile episodio è avvenuto sabato in un ristorante di Senigallia. Si parla tanto di integrazione, di tolleranza, di valorizzazione delle diversità, ma poi alla prova dei fatti la società moderna si dimostra puntualmente retrograda e bigotta.

 
L’amarezza
Ne hanno avuto prova quattro ragazzi anconetani che avevano organizzato una gita fuori porta con pranzo in un locale non lontano dalla spiaggia di velluto. Avevano prenotato un tavolo e un menù fisso: antipasti, primi, degustazioni di carne, dolce. Tutto a 25 euro, bevande comprese. Tra una portata e l’altra, per ingannare l’attesa, si sono messi a guardare su Youtube un video dell’ultima puntata di Ciao Darwin, il fortunato programma televisivo di Paolo Bonolis. Non l’avessero mai fatto. Una domanda esplicita del conduttore, a sfondo sessuale, ha scatenato la loro ilarità e ha mandato su tutte le furie un cinquantenne seduto con la compagna a qualche metro di distanza. Non sopportava il volume alto dei cellulari, ma soprattutto le risate e il modo di fare del gruppetto di amici. Di punto in bianco, si è alzato e si è messo a urlare: «Mica state a casa vostra? Fate più piano e uscite con le donne, invece di stare incollati al cellulare a guardare quelle schifezze!».

La sua reazione scomposta e a sfondo omobofo ha lasciato di stucco i quattro amici che in un primo momento hanno preferito far finta di niente per evitare che il clima potesse surriscaldarsi. Ma ignorare il cliente su di giri era impossibile perché continuava a rivolgersi a loro con toni a dir poco accesi. «Ma non vi vergognate? E se c’erano i nostri figli qui al tavolo con noi?».

Il battibecco

A quel punto i ragazzi hanno risposto alle provocazioni. «Non potevamo crederci - racconta Mauro -. Pensavamo fosse uno scherzo. Volevamo evitare di dargli corda, ma quel tipo continuava a urlare e insultare. Gli abbiamo cortesemente chiesto di farsela finita, ma lui non voleva saperne. Si è alzato dalla sedia e si è avvicinato con fare minaccioso. Abbiamo provato a fargli capire che era solo il video di una trasmissione di Bonolis, ma non c’è stato verso». La scintilla ormai era accesa e i quattro ragazzi che hanno pensato bene di alzarsi e andare alla cassa. «La cosa sconvolgente - aggiunge Mauro - è che il titolare non solo non è intervenuto per tutelarci, ma giustificava il suo cliente affezionato. Ci ha chiesto di andarcene e ci ha preparato una doggy bag con dentro qualche pezzo di carne che avevamo ordinato. Ripensandoci, avremmo fatto bene a chiamare la polizia».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico