«Continua ad aggredirmi, non ce la faccio più». Una donna chiede aiuto ai carabinieri

«Continua ad aggredirmi, non ce la faccio più». Una donna chiede aiuto ai carabinieri
SENIGALLIA  - Nuovo caso di violenza su una donna in città, avvenuto ieri. L’episodio si è verificato a Senigallia e se ne sono occupati i carabinieri...

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SENIGALLIA  - Nuovo caso di violenza su una donna in città, avvenuto ieri. L’episodio si è verificato a Senigallia e se ne sono occupati i carabinieri della caserma di via Marchetti che hanno attivato la rete antiviolenza, come prevede la procedura in questi casi. La donna, subita l’ennesima aggressione, ha deciso di dire basta. Non era più disposta a sopportare oltre.

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Così ha chiesto aiuto ai militari che da protocollo hanno attivato la procedura prevista. La donna è stata subito trasferita in una casa rifugio. Si tratta di una soluzione provvisoria in attesa di attivare un percorso più strutturato. Quando si attiva la rete antiviolenza entrano in atto tutti i servizi, compresi i servizi sociali del Comune che si occuperanno di aiutarla nella seconda fase, quando dovrà lasciare il rifugio provvisorio. Un episodio che si è verificato alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne che ricorre proprio oggi. Nemmeno Senigallia è immune da un fenomeno sempre più dilagante. 


Nelle ultime settimane è stato il terzo caso registrato. Sulla donna aiutata ieri vige il massimo riserbo, non sono trapelate indiscrezioni. Prima di lei un’altra donna era stata picchiata ad Ancona e si era rivolta alla polizia, pur essendo residente a Senigallia dove i servizi sociali l’avevano aiutata e messa al sicuro dal compagno violento. Poi il caso della georgiana presa a calci e pugni sul lungomare Mameli dall’uomo con cui aveva avuto in passato una relazione, suo connazionale, che aveva lasciato ma lui non accettava quel rifiuto. L’aveva ridotta in fin di vita ma per fortuna si è salvata. Lui è stato arrestato in Basilicata sul treno diretto in Calabria. 


La rete antiviolenza funziona in città e dopo un primo riparo, che queste donne trovano nelle forze dell’ordine, vedono attivarsi un percorso protetto per ricominciare a vivere lontane dai loro aguzzini e al sicuro. Se per la georgiana l’arresto del suo ex è scattato non appena rintracciato, senza che lei sporgesse denuncia trovandosi in gravi condizioni in ospedale, negli altri episodi sono state le vittime a voler dire basta, chiedendo aiuto stanche di subire.

 

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Corriere Adriatico