«Accesso vietato ai cani al parco ma i vandali invece possono entrare»

«Accesso vietato ai cani al parco ma i vandali invece possono entrare»
SENIGALLIA  - Il parco di via degli Abeti devastato dai vandali ma i cani non possono entrare. Nei giorni scorsi la padrona di un barboncino è stata sanzionata per...

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SENIGALLIA  - Il parco di via degli Abeti devastato dai vandali ma i cani non possono entrare. Nei giorni scorsi la padrona di un barboncino è stata sanzionata per averlo portato nel giardino. La vicina di casa, indignata, ha scritto al sindaco lamentando come il parco sia stato danneggiato dai teppisti ma i cani, seppure i padroni siano educati, devono restare fuori. Il dibattito sulla gestione degli amici a quattro zampe è particolarmente infuocato. Dopo l’episodio avvenuto lunedì pomeriggio sul lungomare Mameli, dove l’avvocato Angeletti è stato morso da un bassotto lasciato libero, si è creato un acceso confronto.


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Da un lato le regole che molti non rispettano. Il guinzaglio pur obbligatorio spesso non viene utilizzato e i cartelli che vietano l’accesso nei parchi, come accaduto in via degli Abeti, il più delle volte viene ignorato. I padroni dei cani però fanno notare che i pochi e angusti sgambatoi non siano sufficienti. «Vorrei trasmettere tutta la mia indignazione per quanto successo in via degli Abeti - lo sfogo della residente che ha scritto a Mangialardi - alla mia vicina di casa è stata fatta una multa perché il suo barboncino ha messo le zampette nei giardini davanti a casa nostra, dove c’è il divieto per cani. Lei aveva regolarmente raccolto i bisogni. In pieno inverno che fastidio ha dato un cagnolino così? Poi voglio premettere che i giardini sono stati distrutti. Non c’è più un gioco e gli adulti che mangiano e buttano tutto per terra?». 


Mangialardi ha risposto ricordando che se un vigile si accorge o viene chiamato, come spesso succede, non può fare a meno di sanzionare chi commette un’infrazione. «Laddove l’agente di polizia municipale riscontri una violazione delle norme - spiega il sindaco Mangialardi - non può in alcun modo esimersi dall’assumere i provvedimenti conseguenti, se non correndo il rischio di una denuncia per omissioni di atti d’ufficio. Posso comprendere il rammarico per la multa ma la polizia municipale svolge i suoi compiti di controllo per garantire sicurezza e rispetto delle regole, nell’interesse di tutti i cittadini». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico