Piazza del Papa, ipotesi numero chiuso. Nella riunione del Comitato per l’ordine pubblico la proposta di attivare varchi conta-persone

Una serata di movida in piazza del Papa ad Ancona
ANCONA - È più che un’idea. Presto piazza del Papa potrebbe diventare a numero chiuso. Non più di 1000-1500 persone in contemporanea: il calcolo preciso...

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ANCONA - È più che un’idea. Presto piazza del Papa potrebbe diventare a numero chiuso. Non più di 1000-1500 persone in contemporanea: il calcolo preciso non è stato ancora fatto, spetterà al Comune stabilire la capienza massima. Ma la questione, caldissima, è stata già affrontata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto la scorsa settimana.

 

Il prefetto Darco Pellos, il questore Cesare Capocasa e l’assessore alla Sicurezza, Stefano Foresi, insieme ai vertici delle forze dell’ordine, si sono confrontati sull’opportunità di istituire un “numero chiuso” per il fulcro della movida. L’ipotesi di contingentare gli ingressi in piazza del Papa nelle serate clou, quelle del venerdì, del sabato e del mercoledì (giorno deputato agli eventi per gli universitari) ha incontrato il favore di tutti i partecipanti al Comitato.


La sicurezza
Prima, ovviamente, bisognerà confrontarsi con gli operatori della piazza e le associazioni di categoria, nell’ottica della collaborazione e di una sicurezza integrata che - ormai è chiaro - non può più prescindere dalla presenza di bodyguard in piazza. Dopo le risse che hanno sconquassato la movida nella scorsa estate, quasi tutti i gestori di locali si sono già dotati di vigilantes incaricati di regolare gli accessi, spegnere sul nascere situazioni a rischio e garantire il rispetto delle normative anti-Covid.

Ma adesso c’è da fare un passo avanti. Se è vero che gli operatori intendono allestire un cartellone di eventi fissi che non si limiti alla somministrazione di cocktail e cibo, per affermare il brand piazza del Papa, occorre affrontare il tema della sicurezza. La soluzione presa in considerazione dal Comitato è quella del contingentamento degli accessi, fissando una capienza massima. Perché - ci si è chiesti durante l’ultimo summit - che cosa succederebbe se si scoppiasse un’emergenza in una piazza del Papa stracolma di persone? Come attuare un piano di evacuazione? È tollerabile la presenza di 3-4mila persone in contemporanea o si pone un problema di “safety”?

La risposta è stata univoca. Bisogna correre ai ripari. E allora, prende quota l’ipotesi del “numero chiuso”: si tratta di studiare gli spazi della piazza, un rettangolo delimitato dal perimetro dei palazzi, per definire le vie di fuga e regolare gli accessi in modo da scongiurare pericolose resse. 


Come a Ferrara
Ammesso che l’idea venga messa in pratica, andrà chiaramente definito come garantire compiutamente il contingentamento. Si potrebbe far ricorso a transenne per definire i percorsi all’entrata e all’uscita, presidiati da steward muniti di contapersone per far sì che la capienza massima venga sempre rispettata. Impossibile? No.

Ad esempio, potrebbe essere replicato quanto fatto dal questore Capocasa nella sua ultima esperienza a Ferrara: nell’ottobre dell’anno scorso aveva attuato un progetto di movida sicura nella centralissima piazza Verdi, la più frequentata dai giovani, creando un’area pedonalizzata chiusa da varchi e presidiata da operatori addetti alla sicurezza e forze dell’ordine, deputati al controllo degli accessi e delle normative anti-Covid.

Tre giorni alla settimana nel perimetro della piazza era consentito l’accesso a un massimo di 1.091 persone fino alle 21 e, dalle 9 di sera a mezzanotte, a un massimo di 662. A monitorare i varchi, il personale di sicurezza dotato di uno strumento contapersone. Quella soluzione, adottata soprattutto per contrastare il contagio, ora potrebbe essere replicata in piazza del Papa, in nome di una movida più sicura. 

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Corriere Adriatico