Migranti sotto l’ascensore, gelo e malori al Passetto. Nell’accampamento salvati due pakistani: influenzati e stremati dal freddo

Migranti sotto l’ascensore, gelo e malori al Passetto. Nell’accampamento salvati due pakistani: influenzati e stremati dal freddo
ANCONA Hanno sfidato il freddo e il gelo di questi giorni, ma non hanno trovato altro rifugio che il basamento dell’ascensore del Passetto per trascorrere le notti....

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ANCONA Hanno sfidato il freddo e il gelo di questi giorni, ma non hanno trovato altro rifugio che il basamento dell’ascensore del Passetto per trascorrere le notti. L’accampamento di migranti è stato scoperto nella serata di ieri dai volontari della Croce Rossa, arrivati in spiaggia poiché era partita la segnalazione per un malore.

 

L'emergenza

In realtà, quando sono scesi hanno trovato un rifugio improvvisato, composto da giacigli e da letti di fortuna. Ad “abitare” il camping della disperazione, almeno una decina di migranti, perlopiù di origine afgana e pakistana. In due, di 20 e 28 anni entrambi provenienti dal Pakistan, sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale di Torrette: erano stremati dal freddo e presentavano sintomi influenzali, tra cui febbre alta, tosse e vomito. L’attenzione dei volontari è anche, ovviamente, andata anche agli altri migranti. Questi ultimi con un inglese stentato hanno chiesto aiuto: non ce la fanno più a dormire all’addiaccio, tramortiti dal freddo invernale e dalla situazione di disagio dovuta ai giacigli che hanno dovuto improvvisare.

L’accampamento è stato allestito sul basamento dell’ascensore del Passetto, a pochi passi dalla riva del mare, laddove già questa estate e nei mesi ancora precedenti c’erano state scene di degrado e di disperazione, con decine di richiedenti asilo ammassati sui materassini, pezzi di cartone e - addirittura - sui lettini dello chalet. Uno squarcio di disperazione che aveva portato sia la questura, che la polizia locale ad intervenire più volte al Passetto per sgomberare i giacigli abusivi e cercare di mettersi in contatto con le comunità di appartenenza per trovare un posto (al chiuso) dove poter trovare un ricovero a chi vagabondava sulla spiaggia e in altre parti della città. Il fenomeno si è ripresentato ieri sera. E lo ha fatto in uno dei momenti più duri, dal punto di vista meteorologico, dell’anno.

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Corriere Adriatico