Loreto, prega e poi si uccide con l’acido Un trans trovato morto nel B&B

Loreto, prega e poi si uccide con l’acido Un trans trovato morto nel B&B
LORETO - La Basilica della Santa Casa è l’ultima immagine che i suoi occhi, gonfi di dolore, hanno contemplato, mentre l’acido gli corrodeva la gola e lo...

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LORETO - La Basilica della Santa Casa è l’ultima immagine che i suoi occhi, gonfi di dolore, hanno contemplato, mentre l’acido gli corrodeva la gola e lo soffocava fra atroci sofferenze. Avrebbe pregato molto prima di togliersi la vita, con un rosario e alcuni santini rinvenuti nella stanza d’albergo. Una devozione così profonda che ha scelto la città mariana, emblema della fede, per porre fine alle torture del suo animo. Un dissidio interiore, la solitudine e il buio della depressione avrebbero spinto un transessuale di 58 anni a intraprendere un viaggio della morte lungo più di 500 chilometri. Ore e ore in auto, da Potenza a Loreto, soggiogato dal mal di vivere. 


Una lettera di scuse
Nel trolley, una boccetta di acido muriatico. In tasca, una lettera, scritta di suo pugno, per chiedere perdono ai propri cari e ai titolari del Bed & Breakfast al confine tra Loreto e Porto Recanati, che da pittoresca country house all’ombra della Basilica si è trasformato all’improvviso in luogo dell’orrore.
 

In un primo momento si è temuto che ci fosse la mano di un killer dietro il corpo senza vita rinvenuto in una pozza di sangue sul pavimento della camera che il 58enne, traduttore professionista, aveva prenotato on line per una sola notte. Si era presentato lunedì sera per andarsene la mattina seguente. Voleva visitare la Santa Casa perché molto devoto, così ha riferito al momento del check-in. Non vedendolo uscire, ieri attorno all 11 il titolare della struttura è andato a bussare alla sua porta. Nessuna risposta. Quando ha aperto, si è trovato di fronte alla macabra scena. Il cadavere sul pavimento, un coltello vicino al letto, tanto sangue. Nei pensieri dell’albergatore è subito balenato il terrore di un omicidio, anche per un fraintendimento nelle comunicazioni con i soccorritori: si parlava di una donna trovata morta, quando la camera era stata affittata a un uomo che si poteva pensare fosse un cliente in fuga. 

Partito da Potenza
Il “giallo” è stato risolto dai carabinieri di Osimo e dai colleghi della stazione di Loreto, intervenuti sul posto insieme alla Scientifica, alla polizia locale e al 118 con l’automedica di Osimo: non un misterioso delitto, ma un suicidio compiuto da un transessuale di 58 anni, originario della provincia di Potenza, che ha affidato le sue sofferenze a una lettera lasciata sul comodino in cui chiede scusa e spiega di aver scelto volutamente la città mariana per trascorrere la sua ultima notte. Depressione, forse una crisi mistica: di sicuro ha mostrato una determinazione raggelante nel modo in cui ha deciso di farla finita, senza che nessuno nel B&B potesse sentirlo o intervenire in suo aiuto. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, non avrebbe usato il coltello, come poteva sembrare a prima vista.

I luoghi sacri

Ha scelto il metodo più atroce per uccidersi: ha ingerito dell’acido muriatico che gli ha perforato l’esofago e dilaniato gli organi interni. I dubbi legati a un possibile omicidio sono stati dissipati dal medico del 118, che ha potuto soltanto constatare la morte avvenuta diverse ore prima. I rilievi eseguiti dagli investigatori hanno confermato la tesi del gesto estremo, tant’è che attorno alle 13 la salma è stata prelevata dal carro funebre e trasportata all’obitorio, messa subito a disposizione dei familiari per i funerali. Tra i vari oggetti rinvenuti nella camera del B&B c’è anche una guida turistica: il 58enne si era allontanato da casa per visitare le Marche e i suoi luoghi sacri. Si è arreso all’insostenibile peso della vita, consegnandosi a Dio in un simbolico abbraccio alla Santa Casa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico