LORETO - La morte di Sally ha scosso così tanto l’opinione pubblica lauretana che già ieri mattina è stata avviata una raccolta firme contro i botti che...
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Cane massacrato da un cacciatore col calcio del fucile: morto dopo 24 ore di agonia
Oltretutto «l’uso e l’esplosione di tali prodotti possono provocare danni alla salute anche sotto il profilo dello stress sui soggetti più deboli» e provocano analoghe conseguenze sugli animali, «causando spavento, perdita del senso dell’orientamento e rischio di smarrimento, con pregiudizio per la loro incolumità e per la sicurezza in generale e stradale». I cittadini tramite la raccolta firme chiedono al sindaco Niccoletti «un’ordinanza per vietare che tutto ciò abbia un seguito, ordinanza che molti altri comuni italiani hanno disposto per evitare l’uso e l’esplosione di tali prodotti». Per chi volesse firmarla può fare riferimento a Sara Sacco, Simona Simonetti, Iryna Zaburko o Patrizia Delpiano. Sulla vicenda di Sally si è espresso domenica sera via social anche il suo padrone: «Ormai –ha scritto - viviamo in una società impazzita dove tutto è permesso. Sally non è la prima volta che scappava per paura dei botti». Il proprietario rivela che già una settimana prima Sally era stata ritrovata dai vigili urbani di Recanati a Villa Musone dopo che per ore la sua famiglia l’aveva cercata sotto la pioggia, «con la beffa di un possibile verbale per mancata custodia». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico