L’incubo autovelox sui pendolari Pioggia di multe, i limiti nel mirino

L’incubo autovelox sui pendolari Pioggia di multe, i limiti nel mirino
FALCONARA - Tutti in fila all’ufficio postale per pagare le multe dell’autovelox. E nascono le prime gare. «Io ne ho prese cinque». «Io,...

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FALCONARA - Tutti in fila all’ufficio postale per pagare le multe dell’autovelox. E nascono le prime gare. «Io ne ho prese cinque». «Io, sette». Nel parlare c’è chi giura di conoscere chi ne ha prese 23. Poi la velocità sanzionata. «Andavo a 76». Proprio questo, fa chiedere a gran voce di rivedere il limite di velocità in quel tratto di strada. Poi l’incasso che entra nelle casse del Comune: qui ci sono veri e propri pizzini, che valutano in una media di 20mila euro al giorno, con oscillazioni da spread, l’incasso giornaliero del Comune da quel fatidico 26 luglio quando l’autovelox sulla statale 16, in direzione da Falconara ad Ancona, poco prima del bivio per la 76 è entrato in funzione.



La rabbia dei multati diventa polemica politica con una nota di Insieme Civico di Falconara, a firma di Matteo
Marinacci, che quantifica in 800 le multe fatte ogni giorno e oltre 2 milioni l’incasso complessivo del Comune a quasi due mesi dall’accensione dell’impianto. Una cifra che, paragonata a quella di altri autovelox famosi per gli automobilisti della provincia (Filottrano e Loreto, per esempio), appare decisamente elevata.

Dall’altro canto, l’amministrazione comunale che respinge questa ricostruzione e ribadisce che l’introduzione dell’autovelox risponde solo a un’esigenza di sicurezza sulle strade, certificata anche dai nulla osta che l’impianto ha ricevuto prima della sua attivazione. «Lungo l’elenco degli incidenti anche mortali avvenuti lungo quel tratto di Variante negli ultimi anni - fanno sapere dal palazzo comunale -, dove nell’autunno 2012 perse la vita la madre di due ragazzi. In quello stesso anno gli incidenti rilevati dalla sola Polstrada nel tratto di Variante tra Falconara e Torrette sono stati 18, scesi a 14 nel 2013 per risalire a 20 nel 2014. Nel 2015 le pattuglie della Stradale sono intervenute 13 volte per incidenti, per salire poi a 21 nel 2016 e a 19 nel 2017».
Marinacci di Insieme civico ritiene invece che non sia la sicurezza il principio ispiratore della installazione, bensì la volontà di fare cassa ai danni dei pendolari. In una famiglia, quattro verbali comportano un esborso di oltre 300 euro, per velocità tutto sommato di poco superiori ai 70 km all’ora imposti dal limite, e in un mese sono una cospicua fetta di stipendio. 


«Per la nostra Associazione - afferma Marinacci - fare chiarezza è necessario e fondamentale ma ancor di più è corretto nei confronti di tutti quegli utenti e cittadini che si sentono ripetere il karma della sicurezza stradale, ossia che la presenza dei velox sarebbe finalizzata esclusivamente alla prevenzione degli incidenti stradali. Sta di fatto che, statisticamente parlando, gli incidenti negli ultimi anni sono avvenuti non in quel punto (verso Ancona) e non per velocità. Sembrerebbe evidente che lo scopo sia un altro -dice ancora Marinacci - anche perché, ultimamente, dove stazionano i misuratori, continuano a verificarsi sinistri stradali. Quindi - è la conclusione di Insieme Civico - a cosa servono gli autovelox?» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico