Jp Industries, corsa contro il tempo per la messa a punto del piano industriale

Jp Industries, corsa contro il tempo per il piano industriale
FABRIANO -  Fari puntati sulla vertenza Jp Industries, azienda fabrianese che da oltre sei mesi è in regime di concordato con riserva per decisione del Tribunale...

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FABRIANO -  Fari puntati sulla vertenza Jp Industries, azienda fabrianese che da oltre sei mesi è in regime di concordato con riserva per decisione del Tribunale fallimentare di Ancona. Lo stesso giudice fallimentare ha stabilito che entro il 28 gennaio Jp Industries dovrà presentare il nuovo progetto industriale, che dovrà contenere anche il piano di ristrutturazione del debito.


Alla scadenza prefissata mancano meno di dieci giorni e cresce l’attesa dei dipendenti e dei sindacati. Il rinnovo dell’ammortizzatore sociale per l’anno appena iniziato, avvenuto di recente (ai circa 600 lavoratori dei due stabilimenti fabrianesi di Santa Maria e del Maragone e dell’impianto umbro di Gaifana il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha concesso un ulteriore periodo di cassa integrazione straordinaria, precisamente fino al 31 luglio, fermo restando che nel frattempo lo strumento potrebbe essere rafforzato e la cassa prolungata fino al 23 settembre), ha contribuito a rasserenare il clima, ma non al punto da eliminare ansia e apprensione. «È fondamentale che Jp Industries rediga quanto prima il piano di ristrutturazione del debito e il piano industriale – hanno sottolineato, in più circostanze, le parti sociali – per far sì che la procedura di concordato con riserva possa continuare regolarmente, dando un futuro all’azienda e a 600 persone». 


La primissima fase del concordato in bianco, cominciata a settembre e proseguita con l’attività produttiva a singhiozzo in tutti e tre gli stabilimenti, si era conclusa il 27 novembre, come stabilito in precedenza. Che ci sia un’attesa spasmodica in merito al futuro progetto industriale dell’azienda è tanto evidente quanto normale, basti considerare che, se è vero che i 593 dipendenti (545 operai, 48 impiegati) potranno contare ancora sulla cassa integrazione straordinaria (è l’ottavo anno consecutivo, il dodicesimo se si contano pure gli ammortizzatori concessi alla ex Antonio Merloni), è altrettanto vero che, non essendo una cassa in continuità, per l’avvio dei versamenti dovranno aspettare un po’ di tempo, forse addirittura qualche mese.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico