Jesi, botte e abusi sessuali nella casa per disabili mentali: il volontario-orco arrestato a 85 anni. Incastrato dalle spycam

Jesi, botte e abusi sessuali nella casa per disabili mentali: il volontario-orco arrestato a 85 anni. Incastrato dalle spycam
JESI - Insulti, botte ma anche abusi sessuali. Uno scenario da incubo quello si sarebbe insinuato in un appartamento condiviso da un gruppo di donne affette da disturbi...

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JESI - Insulti, botte ma anche abusi sessuali. Uno scenario da incubo quello si sarebbe insinuato in un appartamento condiviso da un gruppo di donne affette da disturbi mentali, a Jesi. L’incubo denunciato da quattro di loro è finito con l’arresto fatto scattare lo scorso lunedì dagli agenti della Squadra Mobile di Ancona. Le manette sono state strette attorno ai polsi di un 85enne, ripreso dalle spycam piazzate nell’appartamento dagli investigatori mentre si avvicinava mezzo nudo a un inquilina. L’intervento per fermarlo è stato immediato, così come l’arresto per violenza sessuale.

 

La spiegazione

«La stavo solo aiutando perché stava urlando, diceva che si sentiva male» avrebbe detto l’anziano, che si interfacciava con le donne dell’appartamento (tutte hanno un tutore legale) in qualità di volontario. Dava una mano come cuoco. Dopo le manette, per l’85enne, difeso dall’avvocato Alessia Barcaglioni, si sono aperte le porte del carcere. Ieri il gip ha convalidato l’arresto e disposto una misura cautelare meno gravosa: i domiciliari. All’uomo, il pm Andrea Laurino contesta anche i maltrattamenti. Stando a quanto emerso nel corso dell’indagine, ancora in una fase delicata quanto preliminare, i soprusi sarebbero iniziati addirittura nel 2021, all’interno dell’appartamento dove è scattato l’arresto, ora posto sotto sequestro.

La coabitazione è frutto della volontà di un gruppo di donne con disturbi mentali di poter trovare una loro autonomia, dandosi una mano a vicenda. L’appartamento è regolarmente affittato, con un accordo tra le inquiline e un privato. Attorno al co-housing, gravitano badanti e volontari, che non sono coordinati da alcuna associazione o cooperativa. Le inquiline (sono almeno sei) ricevono però assistenza e supporto psicologico dagli operatori dell’Asp Ambito 9. E proprio a loro quattro donne avrebbero confidato di aver subito abusi tra le mure domestiche. Avrebbero parlato di schiaffi, insulti e palpeggiamenti e toccamenti nelle parti intime subiti dall’anziano. «Sei una cretina», «puzzi» sarebbero state le parole indirizzate alle donne. Grazie all’Asp è subito scattata la segnalazione agli agenti diretti dal vice questore Carlo Pinto. Per cercare riscontri oggettivi, in casa sono state piazzate le microcamere. Risolutive per l’arresto scattato lunedì in flagranza di reato. «Non ero vestito, perché ero da poco uscito dal bagno» ha detto ieri l’anziano al gip, contestando le accuse. «Ho sentito che quella donna piangeva e sono corso a vedere che aveva» ha proseguito l’85enne, che in quell’appartamento presta servizio come volontario assieme alla moglie.

Gli sviluppi

L’indagine, nonostante l’arresto in flagranza, è ancora alle prime battute e non sono da escludere ulteriori sviluppi. Le ormai ex inquiline dell’appartamento, dopo il sequestro, sono state tutte ricollocate in altre strutture. «Gli operatori hanno prontamente segnalato alle autorità quanto gli era stato riferito per cercare du tutelare il più possibile quelle persone. Sono fragili e il nostro servizio offre loro un supporto».

 

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Corriere Adriatico