Jesi, insulta la moglie: «Sei una testona». E giù le botte: operaio condannato

Jesi, insulta la moglie: «Sei una testona». E giù le botte: operaio condannato
ANCONA Botte, insulti e continui svilimenti nei confronti della moglie: condannato a due anni di reclusione, pena sospesa. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA Botte, insulti e continui svilimenti nei confronti della moglie: condannato a due anni di reclusione, pena sospesa. La sentenza è stata emessa ieri mattina dal giudice Pietro Merletti per un operaio di 50 anni, residente a Jesi. Doveva rispondere di maltrattamenti in famiglia per i fatti esplosi in casa nel corso del 2017 e denunciati dall’ormai ex moglie. La donna era arrivata a rivolgersi ai carabinieri jesini quando ormai la relazione era naufragata, tanto da spingerla ad abbandonare la casa coniugale. 

 


La ricostruzione

Il clima tra le mura domestiche sarebbe stato incandescente anche a causa del disagio economico di cui in quel momento stava soffrendo la famiglia. E così, da qualsiasi discussione - anche banale - poteva accendersi la miccia del litigio feroce. Lei, nella denuncia, aveva descritto il 50enne come un marito-padrone, sempre pronto a insultarla e a umiliarla. «Non capisci nulla, non sai fare niente»; «Sei una “capocchiona”» le avrebbe detto lui. La donna ha raccontato anche agli inquirenti di aver ricevuto insulti e offese per dei piatti che non erano stati cucinati come invece li aveva richiesti il marito. 

Le violenze

E poi, in casa, ci sarebbero state anche le botte. In più di un’occasione, sempre secondo la versione della donna, l’imputato le si era scagliato contro. In particolare, l’imputazione faceva riferimento a un episodio accaduto a inizio gennaio 2017. La donna sarebbe intervenuta in difesa del figlio, che all’epoca andava alle elementari. Di tutta risposta sarebbe stata picchiata dal 50enne, con un calcio all’altezza del ginocchio. In più lui le avrebbe stretto un braccio attorno al collo. Ci sarebbero stati anche calci sulle gambe e schiaffi dati in diverse occasioni. L’uomo, difeso dall’avvocato Andrea Boria, ha sempre respinto le contestazioni, parlando di un clima domestico non facile soprattutto a causa delle difficoltà economiche. 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico