Emergenza caldo, file infinite all'ospedale di Jesi: attese fino a 11 ore. Alle 19 ancora 40 persone in coda

Emergenza caldo, file infinite all'ospedale di Jesi: attese fino a 11 ore. Alle 19 ancora 40 persone in coda
JESI - Con 39 gradi e il bollino rosso dell’allerta di livello 3, non è più un’estate caldissima ma un’estate di forti rischi per la salute specie...

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JESI - Con 39 gradi e il bollino rosso dell’allerta di livello 3, non è più un’estate caldissima ma un’estate di forti rischi per la salute specie per le cosiddette categorie fragili, come bambini e anziani, i più colpiti. Queste sono le giornate peggiori, tutta Italia sta fronteggiando la tempesta di calore e Jesi come Ancona combatte con le criticità date da temperature roventi che schizzano sui quasi a 40 gradi con tutte le conseguenze per l’organismo. Ieri al Pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani, una raffica di accessi e di richieste di interventi al 118 proprio per malori legati al caldo: sincopi, disidratazioni, febbri.

 

Per lo più si trattava di anziani ultraottantenni, già affetti da altre patologie, che con questo caldo infernale si sono accentuate. Nelle giornate sotto il segno di Caronte, al Pronto soccorso del Carlo Urbani è un via vai di codici color azzurro e arancio: si oscilla dunque dalla bassa gravità (azzurro) a quella media (arancio) per i casi che necessitano di ricovero. Ma i corridoi sono intasati e le barelle ormai finite da ore. Siamo all’emergenza, ancora una volta. Alle 19 di ieri pomeriggio c’erano ancora 40 pazienti da visitare: tra i casi aperti e in fase di valutazione e quelli ancora in sala d’attesa perché muniti di codici di bassa gravità al triage. Per loro occorre molta molta pazienza: un paziente arrivato alle 7 di ieri mattina per problematiche da calore alle ore 18,40 doveva ancora essere visitato. E ai 40 accessi (quasi tutti per problematiche da calore) si devono aggiungere – per completezza di informazione e per capire la mole di lavoro cui sono chiamati medici e infermieri – gli oltre 100 pazienti visitati, curati e dimessi nelle ultime 24 ore. Numeri da paura per il reparto di emergenza-urgenza del nosocomio jesino, dove cambiano le ragioni alla base degli iperafflussi, ma sempre di iperafflussi si parla senza soluzione di continuità. «Sono giornate molto difficili – spiega un medico – il reparto è interessato da numeri altissimi di accessi, per lo più sono pazienti anziani, con patologie croniche. Un’esposizione prolungata a temperature elevate come quelle di questi giorni da bollino rosso può provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi ma anche criticità più gravi come congestioni, colpi di calore e disidratazione. Siamo sempre in emergenza con questi iperafflussi e le barelle sono finite…».

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Corriere Adriatico