Ancona, incubo Poliambulatorio finito e in panne dal 2017: ancora fermi al collaudo

Ancona, incubo Poliambulatorio finito e in panne dal 2017: ancora fermi al collaudo
ANCONA Un tappeto d’erba verde, più forte del freddo pungente, ha ricoperto la pavimentazione drenante davanti all’ingresso di una delle ali del...

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ANCONA Un tappeto d’erba verde, più forte del freddo pungente, ha ricoperto la pavimentazione drenante davanti all’ingresso di una delle ali del Poliambulatorio. Apparentemente è l’unico segnale di vita all’ex Umberto I, dove il cantiere è fermo perché ormai i lavori sono conclusi. Manca però un ultimo tassello, non proprio irrilevante, per inaugurare la cittadella sanitaria in pieno centro su cui si è cominciato a lavorare 16 anni fa e che doveva essere pronta nel novembre 2017: il collaudo finale. Nel frattempo, s’intravede una luce di speranza: dall’Ast fanno sapere che il famigerato bando per l’acquisizione di arredi sanitari e non è in dirittura d’arrivo e a breve verrà selezionata l’azienda vincitrice. Sarebbe anche ora.

 

La burocrazia

Sembra incredibile, ma per mesi il Poliambulatorio è rimasto intrappolato nelle sabbie mobili della burocrazia per via dell’intreccio tra l’area in cui sorge e il deserto alle sue spalle, dominato dalle spettrali sagome delle 300 case luxury risucchiate nel crac Santarelli. Per effettuare il collaudo dei due padiglioni, che richiederà almeno 60-90 giorni, sono necessari gli allacci ai contatori, che ricadono nello spazio di competenza della curatela fallimentare. In tutto questo tempo l’Enel non è stata ancora autorizzata ad accedere a quell’area. Ma proprio oggi pomeriggio è in programma un incontro nel cantiere con rappresentanti dell’Ast e della curatela, alla presenza dell’assessore Stefano Tombolini, per delimitare i confini, definire gli accordi e risolvere le interferenze che continuano a ritardare l’attivazione della struttura, costituita da due ali su 4 piani: una è destinata al poliambulatorio e alla Casa della salute (quest’ultima gestita dal Comune), l’altra ad una residenza protetta da 20 posti letto, una Rsa da altri 20 posti e l’hospice da 6. Per accorciare i tempi si sta pensando di condensare in un’unica operazione il collaudo e l’attivazione dei macchinari. Sarebbe la soluzione più logica e conveniente, se non fosse che le attrezzature mediche ancora non sono state fornite.

La svolta

Tuttavia, si profila una svolta all’orizzonte. «Il bando per l’acquisizione di macchinari e arredi è in dirittura d’arrivo - annuncia Giovanni Stroppa, direttore dell’Ast Ancona -. Fa parte di un maxi-appalto di 5 lotti che riguarda anche forniture di altre strutture sanitarie. Sono arrivate le offerte, la commissione giudicatrice ha terminato i lavori ed entro la prossima settimana si attende l’aggiudicazione». Ma poi che tempi ci sono? Lo striscione d’arrivo è stato spostato di volta in volta in avanti. E adesso non c’è più nemmeno una data. Si naviga a vista. Nei mesi scorsi si parlava genericamente di “primavera”, come scadenza temporale tutta da decifrare. Adesso occorre attendere l’esecuzione del collaudo che si connette alla consegna delle strumentazioni e degli arredi, senza contare i tempi tecnici legati al trasferimento del personale. E pensare che il Poliambulatorio, sorto sulle ceneri del vecchio ospedale Umberto I, doveva essere pronto 6 anni fa, dopo l’avvio dei lavori da 6,5 milioni nell’aprile 2016. Poi è successo di tutto. Prima la comparsa di reperti archeologici durante gli scavi, poi una variante che ha fatto salire l’importo contrattuale a 7,6 milioni, quindi la pandemia da Covid. Nel frattempo, nel 2021 il permesso a costruire è stato esteso ad altri 3 anni (dopo i 2 già concessi nel 2019), ma oggi siamo ancora appesi alla burocrazia, nonostante l’opera sia ormai conclusa.

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Corriere Adriatico