Ancona, grandi navi: Molo Clementino bocciato. Acquaroli: «Il futuro del porto passa dalla Penisola. È l’infrastruttura che svilupperà il territorio»

.Elettrificazione delle banchine, c’è il bando

Ancona, grandi navi: Molo Clementino bocciato
ANCONA «La Penisola deve essere un obiettivo strategico, la linea di sviluppo del porto. Se vogliamo che sia competitivo e attrattivo, va messo nelle condizioni di avere...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA «La Penisola deve essere un obiettivo strategico, la linea di sviluppo del porto. Se vogliamo che sia competitivo e attrattivo, va messo nelle condizioni di avere infrastrutture che non abbiano impatto sula città e che tengano allo sostenibilità ambientale». La rotta dello scalo dorico tracciata dal governatore Francesco Acquaroli. Ieri, a margine della presentazione dei lavori che porteranno all’elettrificazione di sei banchine, è tornato a benedire il progetto da quasi 300 milioni che consentirebbe - non prima di dieci anni - di avere un’area lunga 400 metri dove spostare i traghetti in arrivo al porto antico e recuperare spazi per il waterfront cittadino. 

 


L’obiettivo


Ormai è chiaro: l’idea di destinare le grani navi al Molo Clementino è superata. Il futuro passa dalla Penisola, considerando anche un percorso di intermodalità tra le infrastrutture regionali. «Per essere competiti tra 15 anni - dice Acquaroli - bisogna avere oggi avere una soluzione forte e recuperare il gap perduto. E la Penisola creerebbe gli spazi necessari a garantire uno sviluppo per tutto il territorio», perché consentirebbe al porto di «candidarsi a livello nazionale e internazionale come polo intermodale del medio Adriatico». 


La svolta green


Frattanto che il progetto possa prendere forma, il porto non può rimanere fermo. Ed ecco, allora, l’investimento da 7 milioni che entro giugno 2026 dovrà portare all’elettrificazione di sei banchine, destinate agli ormeggi dei traghetti passeggeri che servono la Grecia, la Croazia e l’Albania. La svolta green porterà al 33% in meno di emissioni inquinanti. E verrà ridotto anche l’impatto acustico. La stima della potenza prevista per l’alimentazione del sistema nel suo complesso è di 9 MW: contemporaneamente potranno servirsi dell’energia elettrica tre grandi navi, due di medie dimensioni. Il bando per realizzare il progetto è in pubblicazione, la presentazione delle offerte entro il 6 novembre. L’elettrificazione delle banchine, anche se in misura minore, toccherà anche i porti di San Benedetto e Pesaro (investimento complessivo da un milione).
Per il governatore Acquaroli, l’intervento di cold ironing ha una «valenza strategica fondamentale perché realizza quella sintesi sinergica che consente la coesistenza tra le potenzialità produttive del porto e la città di Ancona, in chiave sostenibile». 


Le sfide


Il presidente dell’Authority Vincenzo Garofalo ha sottolineato che «tutte le azioni messe in atto dall’Adsp del Mare adriatico centrale, sono dirette a rendere il porto sempre più efficiente, competitivo, aggiornato ai tempi e al quale non possono sfuggire le occasioni di sviluppo del territorio». 


Le parole del sindaco dorico Daniele Silvetti: «Quello dell’elettrificazione è un progetto tanto atteso quanto auspicato, da qui parte il porto del futuro. Lo vogliamo competitivo, aperto ai traffici e alle nuove sfide. E questo è solo l’inizio». Accanto al primo cittadino c’era Giacomo Bugaro, scelto come membro del Comitato di gestione dello scalo in quota Comune. 

  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico