Fuggita dall’Africa, ripiomba all’inferno. Subisce violenze, ora è pure senza casa. La Caritas di Senigallia lancia una raccolta fondi

Fuggita dall’Africa, ripiomba all’inferno. Subisce violenze, ora è pure senza casa. La Caritas di Senigallia lancia una raccolta fondi
SENIGALLIA - Ci sono donne sfortunate, costrette a dover lottare più di altre, senza motivo, per rimanere in piedi. Anne, nome di fantasia, è una di queste....

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SENIGALLIA - Ci sono donne sfortunate, costrette a dover lottare più di altre, senza motivo, per rimanere in piedi. Anne, nome di fantasia, è una di queste. Ieri la Caritas ha voluto rendere pubblica la sua storia avviando una raccolta fondi. E’ fuggita dall’Africa con la sua bimba. Ha subito violenze, fisiche e psicologiche, e tra poco dovrà abbandonare anche la casa ma la vera urgenza adesso è la macchina. Si è rotta e a lei serve per andare a lavorare. Ecco perché Caritas ha chiesto di contribuire a raccogliere 3mila euro nel sito ridiamodignita.it. 

 

L’odissea 


«Anne viene dall’Africa – raccontano dalla Caritas -. È giunta in Italia da tanti anni, parla bene la nostra lingua e si è integrata velocemente. Aveva con sé la sua bambina, quando ha messo piede da noi, e nemmeno il terribile viaggio affrontato ha spento il suo desiderio di futuro. Piano piano ha trovato un lavoro, una casa in affitto, la sua dolcezza ha fatto da apripista nelle relazioni e nelle amicizie italiane». Un sogno che sembrava ormai realizzato. «D’improvviso è dovuta tornare nel suo Paese per gravi motivi familiari – proseguono, raccontando la sua storia -, certa che sarebbe tornata il prima possibile in Italia, dove ormai la sua vita aveva preso una forma che le piaceva. È tornata dall’Africa incinta di un bimbo, che oggi ha otto anni. Il padre del bambino la usava per venire in Italia e, arrivato qui, aveva per lei solo gesti di violenza, fisica e psicologica che non le hanno mai impedito di proseguire il suo lavoro, diventato un impiego a tempo indeterminato. Al figlio i medici hanno riscontrato un grave problema di vista che, come Caritas, cerchiamo di monitorare e di supportare nel susseguirsi di visite oculistiche e nell’acquisto di apparecchi per ipovedenti».

Senza auto

Come se non fosse abbastanza per questa donna il proprietario della casa, dove vive in affitto, ha bloccato il contratto di locazione perché intende riprendersi l’abitazione e, nonostante le ricerche e la sicurezza di un lavoro a tempo indeterminato in un’impresa di pulizie, Anne non trova un appartamento dove trasferirsi con i figli. Dieci giorni fa, inoltre, tornando a casa dal lavoro la macchina si è fermata e non è più ripartita. «Il datore di lavoro si è prodigato subito per procurargliene una sostitutiva – spiegano - poiché senza non può lavorare ma è necessario risolvere il problema. L’auto è vecchia e non recuperabile, quindi abbiamo deciso di procedere all’acquisto di un mezzo usato e sicuro. Un acquisto che condivideremo in parte con l’altra realtà che la supporta, la parrocchia, ma che ha una spesa non indifferente».

 

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Corriere Adriatico