Ex Montedison di Falconara bomba ecologica, i due sindaci: «Subito la bonifica»

Ex Montedison di Falconara bomba ecologica, i due sindaci: «Subito la bonifica»
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FALCONARA - Dal 1988 la Montedison non produce più i perfosfati, fertilizzanti chimici che hanno fatto la fortuna dell’azienda negli anni ’50. L’ex Montedison è chiusa ma non è innocua. Da studi specifici condotti alcuni anni fa, infatti, l’inquinamento che ha generato negli anni non solo non è stato mai bonificato ma nel tempo sembra aumentare.

 

Il sito è stato inserito tra i 57 di interesse nazionale per quanto concerne l’inquinamento. I milligrammi di piombo sono 59626 per ogni kg. di terra, rispetto al limite legale di 100; 260 di mercurio quando il limite è 1; 10 milligrammi di policlorobifenili su un limite di 0,06. 
Lo scenario
I valori che si leggono nelle analisi che erano state eseguite alcuni anni fa dall’immobiliare Del Poggio in alcuni casi superavano di quasi 600 volte le quantità consentite. Sono metalli pesanti e cancerogeni. Nelle falde acquifere la situazione non è certo migliore. L’allarme giunge anche dai sindaci di Falconara e Montemarciano. «Il recupero della ex Montedison – dice Stefania Signorini, sindaco di Falconara - è una questione di grande importanza per l’amministrazione comunale: permetterebbe di restituire alla città un luogo che ha segnato un periodo storico del nostro territorio e soprattutto quel sito, riqualificato e messo a disposizione delle nostre comunità, verrebbe sottratto al degrado, che spesso si appropria delle aree non utilizzate per lungo tempo, nonostante l’impegno della proprietà per preservarle. Proprio per questo il Comune di Falconara ha approvato in via definitiva nel giugno 2019 la cosiddetta Variante ex Montedison, che è in vigore da oltre 3 anni. Insieme al comune di Montemarciano abbiamo lavorato con tempi da record: i due comuni hanno siglato un protocollo di intesa nel giugno 2016 e nel giugno 2019 siamo arrivati all’approvazione definitiva, avvenuta quasi in contemporanea per le Varianti dei due territori». Con i rispettivi atti i due comuni hanno assunto il ruolo di promotori e hanno attivato la redazione di Variante al Prg per favorire la riqualificazione di queste aree di periferia e il recupero del sito Montedison, condividendo modalità e obiettivi di qualità ambientale, di integrazione e sviluppo delle funzioni urbane, tra le quali quello prioritario della bonifica del suolo inquinato. «Gli uffici si sono attivati per lavorare sulle Varianti in tempi molto veloci e vorrei – sottolinea la Signorini - che l’attuazione fosse altrettanto rapida, perché significherebbe mettere a disposizione spazi con destinazione culturale, ricreativa, espositiva, oltre che commerciale. Dall’adozione della Variante è entrato in gioco il privato, perché la attuazione è in capo alla proprietà, che per la bonifica ha come interlocutore il Ministero della transizione ecologica». 
I tempi lunghi


«Purtroppo devo constatare che siamo tutti vittime del classico intoppo burocratico all’italiana – aggiunge il sindaco di Montemarciano, Damiano Bartozzi - e non ci sono novità; la proprietà è da ottobre 2021 che sta aspettando una risposta in merito ad assoggettamento o meno alla procedura di Via. Successivamente potrà procedere, sempre dietro richiesta da autorizzare, alla installazione di questo impianto provvisorio, non definitivo, per effettuare le prove di inertizzazione con una particolare procedura messa a punto dai tecnici della Mapei». «Purtroppo - aggiunge Bartozzi - stiamo perdendo troppo tempo per un’opera di riqualificazione di un’area industriale in degrado dismessa da qualche decennio, che darà sicuramente lustro non solo ai comuni di Falconara e Montemarciano, ma anche a tutta la bassa Vallesina».

 

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Corriere Adriatico