FABRIANO - Punto nascita di nuovo a rischio a Fabriano. Dal ministero della Salute «è giunto parere negativo alla nostra richiesta di deroga alla chiusura». A...
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Minuti di concitazione quelli che sono seguiti alla comunicazione di Ceriscioli, che ha letto di fronte all’Aula anche la lettera di risposta in cui la Regione si appella al ministro pentastellato Giulia Grillo affinché il punto nascita del Profili venga mantenuto. La notizia è stata accolta con stupore soprattutto dal gruppo consiliare dei 5 Stelle - che ha dato battaglia alla giunta regionale quando ne aveva deciso la chiusura nell’ambito della riforma sanitaria - e non sapeva nulla del parere. Nelle motivazioni allegate al responso, si legge che «l’area è ben servita da cinque punti nascita alternativi - Jesi, Senigallia, Macerata, Urbino - simmetricamente posti ai lati» e perciò, conclude il documento, «considerato il numero di parti per anno, con trend in decrescita, l’assenza di criteri in disagio orografico che escludono il punto nascita di Fabriano dalle condizioni previste per la deroga, il Comitato Percorso Nascite esprime all’unanimità parere sfavorevole alla concessione della deroga». I dati riportati nel documento parlano di 339 parti in totale nel 2016, a fronte dei 500 richiesti dalle direttive nazionali per poter mantenere aperto un punto nascita.
A stretto giro è arrivata la replica del sindaco Santarelli: «Ceriscioli ha disegnato un quadro della situazione del tutto falso. È chiaro che il presidente non ha perso l’occasione di scaricare le responsabilità di anni di malagestione della sanità sul nuovo governo». Ha poi evidenziato che «nel suo parere, la struttura tecnica dà alla Regione la possibilità di derogare all’accordo di sua spontanea iniziativa». «Fabriano - sottolinea Pergolesi - è una zona colpita anche dal terremoto e le infrastrutture attuali non garantiscono la tutela della salute della mamma e del bambino in casi di emergenza». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico