Fabriano, tentò di violentare la ex sotto gli occhi del figlio: rinviato a giudizio

Fabriano, tentò di violentare la ex sotto gli occhi del figlio: rinviato a giudizio
FABRIANO - Tenta di baciare la ex e la tocca davanti al figlio piccolo, un ventisettenne finisce a giudizio. È una vicenda particolarmente delicata quella finita ieri...

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FABRIANO - Tenta di baciare la ex e la tocca davanti al figlio piccolo, un ventisettenne finisce a giudizio. È una vicenda particolarmente delicata quella finita ieri mattina all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Giovanni Maria Manzoni, e del pubblico ministero Stefania Ciccioli. Secondo quanto ricostruito dalla magistratura inquirente nel corso delle indagini preliminari, l’8 giugno del 2016, l’imputato, originario della zona di Fabriano, si sarebbe presentato a casa della ex compagna, che all’epoca viveva a Matelica, e dalla quale aveva avuto un figlio diversi mesi prima.

  
Ma la storia tra i due giovani era ormai finita, ad unirli era rimasta solo una cosa, l’amore profondo e incondizionato per il bambino. Secondo l’accusa però, quell’8 giugno di tre anni fa una volta entrato in casa della ex compagna, il ventisettenne avrebbe tentato più volte di baciarla toccandola anche nelle parti intime senza curarsi della presenza, in quel momento, del piccolo. Per fare questo il giovane papà avrebbe spinto la donna contro l’armadio della camera da letto impedendole di muoversi.
Dopo i fatti la giovane matelicese, sconvolta per l’accaduto, si è rivolta a un avvocato, il legale Maurizio Benvenuto, e ha denunciato l’ex compagno mettendo nero su bianco quanto accaduto nella propria abitazione.
La vicenda è dunque finita all’attenzione della procura di Macerata che ha avviato mirate indagini per ricostruire i fatti denunciati poi, all’esito delle indagini preliminari, il sostituto procuratore titolare del fascicolo ha contestato all’imputato i reati di violenza sessuale aggravata e violenza privata.

Ieri mattina l’udienza davanti al gup. L’imputato, difeso dall’avvocato Edgardo Verna, ha deciso di non chiedere riti alternativi (che in caso di condanna gli avrebbero permesso di usufruire dello sconto di un terzo della pena) e il giudice ha disposto nei suoi confronti il rinvio a giudizio, come chiesto anche dal pubblico ministero. Il processo si aprirà il prossimo 15 ottobre davanti ai giudici in composizione collegiale. L’imputato, che rigetta gli addebiti contestati, nel corso del dibattimento potrà produrre prove a sostegno della propria ricostruzione dei fatti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico