FABRIANO - Con più versamenti sono riusciti a prelevare dal conto corrente di una coppia di Sassoferrato ben 20mila euro. Hanno orchestrato tutto nel minimo dettaglio:...
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Nella caserma della città sentina sono giunti i due coniugi spaventati e arrabbiati dopo essersi accorti che, sul proprio conto, erano stati disposti diversi versamenti che né marito, né moglie avevano autorizzato. I carabinieri hanno avviato una serie di indagini. Nell’arco di alcune settimane sono riusciti a risalire agli autori, denunciati per danneggiamento di sistema informativo e frode informatica. Tutto è iniziato a maggio quando gli intestatati del conto scoprono che, tramite piccoli versamenti, erano scomparsi 20mila euro, finiti, per mano di ignoti, in un altro conto. Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che i quattro erano riusciti a risalire alla password del conto corrente postale dei coniugi. L’avevano ottenuta inviando una mail trappola alla coppia e, tramite quella, avevano preso la password che avrebbe loro permesso di fare, da casa, ogni operazione sul conto corrente dei coniugi. Da quel momento i truffatori hanno avuto il tempo di autorizzare diversi versamenti su un altro conto. Quando marito e moglie si sono accorti, purtroppo, erano già volatilizzati circa 20mila euro. Ai malcapitati avevano inviato una cosiddetta “mail phishing”.
È un tipo di frode ideato per rubare informazioni sensibili come numeri di carta di credito, password e dati relativi al conto corrente. Uno stratagemma, quindi, per indurre gli utenti a rivelare con l’inganno, informazioni personali o finanziarie attraverso, prevalentemente, mail o sito Web. Un tipico attacco si presenta con una notifica ufficiale proveniente da una fonte attendibile, per esempio una banca, ma anche un amico. II messaggio invita a collegarsi a un sito graficamente molto simile a quello originale e a inserire alcune informazioni personali come il numero di conto corrente o la password. I carabinieri invitano tutti a prestare la massima attenzione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico