Strage alla Lanterna Azzurra: tre bande distinte specializzate nei furti nei locali presenti la sera maledetta dell'8 dicembre

Strage alla Lanterna Azzurra: tre bande distinte specializzate nei furti nei locali presenti la sera maledetta dell'8 dicembre
ANCONA - Altri elementi, altre situazioni nuove per far luce su quella sera che i marchigiani non dimenticheranno mai.  C'erano tre bande distinte in azione per...

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ANCONA - Altri elementi, altre situazioni nuove per far luce su quella sera che i marchigiani non dimenticheranno mai.  C'erano tre bande distinte in azione per compiere furti nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo la maledetta notte dell'8 dicembre 2018 quando, nella calca, morirono cinque minorenni e una madre 39enne. È  quanto emerso durante l'interrogatorio dei giovani imputati del processo in abbreviato ad Ancona a carico di sei ragazzi del Modenese componenti, per l'accusa, della «banda dello spray» che avrebbe utilizzato cioè lo spray al peperoncino per creare caos e rubare catenine in locali di tutta Italia e quella sera ai ragazzi che attendevano il dj set di Sfera Ebbasta. Nonostante varie ammissioni sull'intenzione di compiere furti nell'occasione, tutti negano di aver spruzzato spray urticante. 


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Un gruppo secondo alcuni imputati, sarebbe stato composto da Raffele Mormone, Ugo Di Puorto, Eros Amoruso
(deceduto poi nell'aprile 2019 in un incidente stradale) e Badr Amouiyah. In un'altra avrebbero agito Andrea Cavallari, Moez Akari e altre due persone che non sono mai entrate nelle indagini; della terza banda, arrivata a bordo di una terza auto, avrebbero fatto parte l'altro imputato Souhaib Haddada e altri due soggetti non a giudizio.

Di Puorto, in lacrime mentre veniva sentito, ha detto: «Sono morte delle persone, se c'è un responsabile lo
dica» riguardo agli spruzzi di spray al peperoncino. Il processo, in cui vengono contestati i reati di omicidio
preterintenzionale, associazione per delinquere, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo, è
stato aggiornato al 25 giugno quando inizierà la discussione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico