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ANCONA Un mese di Green pass: ristoratori ligi alle verifiche. Arrivano anche i primi controlli da parte delle autorità. Un caso addirittura sotto copertura. Tutto nella norma, al momento. Non sono state registrate irregolarità. Soprattutto perché, complice il bel tempo, non vi è ancora la necessità di sfruttare le sale al chiuso. Ma con l’autunno diventerà più complicato utilizzare i dehors.
Gli operatori sono pronti a posizionare i funghi riscaldanti, ma potrebbero non bastare. Tanto che sta per partire la richiesta per eventuali deroghe comunali al regolamento sulle strutture all’aperto. Un mese fa il debutto del Green pass per bar e ristoranti. E insieme anche i primi controlli. Al ristorante Il Pincio si sono presentati addirittura in borghese e con un piccolo stratagemma. «Erano due adulti, un uomo e una donna - racconta il titolare Roberto Picciafuoco - hanno chiesto di potersi accomodare all’interno, così abbiamo attivato il protocollo di verifica dei rispettivi Green pass».
Il racconto
Ma subito il primo ostacolo: «Soltanto uno dei due era valido - continua Picciafuoco - così abbiamo gentilmente chiesto ai due clienti di accomodarsi in uno dei tavoli all’aperto».
Il nodo
«Non lo trovo giusto - ribatte Francesco Pinna, titolare del bistrot Gnaogatti -, è un discorso che non mi piace. Noi vogliamo dare ai nostri clienti le stesse opportunità. All’interno si va solo col green pass, ma fuori non fa differenza». Quindi se l’estate, tutto sommato, è stata messa in archivio con buona soddisfazione degli esercenti, adesso non resta che guardare al cambio di stagione. «Faccio fatica ad immaginare cosa accadrà - dice Roberto Colella del Donegal - le cose cambiano repentinamente. Mi auguro solo di poter tornare quanto prima ad una pseudonormalità».
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Corriere Adriatico