Green pass e locali, i controllori si fingono clienti: «Fin qui tutto ok, ma in inverno serviranno deroghe per i dehor»

Green pass e locali, i controllori si fingono clienti: «Fin qui tutto ok, ma in inverno serviranno deroghe per i dehor»
Green pass e locali, i controllori si fingono clienti: «Fin qui tutto ok, ma in inverno serviranno deroghe per i dehor»
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Sabato 4 Settembre 2021, 10:05

ANCONA Un mese di Green pass: ristoratori ligi alle verifiche. Arrivano anche i primi controlli da parte delle autorità. Un caso addirittura sotto copertura. Tutto nella norma, al momento. Non sono state registrate irregolarità. Soprattutto perché, complice il bel tempo, non vi è ancora la necessità di sfruttare le sale al chiuso. Ma con l’autunno diventerà più complicato utilizzare i dehors.

Gli operatori sono pronti a posizionare i funghi riscaldanti, ma potrebbero non bastare.

Tanto che sta per partire la richiesta per eventuali deroghe comunali al regolamento sulle strutture all’aperto. Un mese fa il debutto del Green pass per bar e ristoranti. E insieme anche i primi controlli. Al ristorante Il Pincio si sono presentati addirittura in borghese e con un piccolo stratagemma. «Erano due adulti, un uomo e una donna - racconta il titolare Roberto Picciafuoco - hanno chiesto di potersi accomodare all’interno, così abbiamo attivato il protocollo di verifica dei rispettivi Green pass». 

Il racconto

Ma subito il primo ostacolo: «Soltanto uno dei due era valido - continua Picciafuoco - così abbiamo gentilmente chiesto ai due clienti di accomodarsi in uno dei tavoli all’aperto». E va in atto lo stratagemma. «I due insistono per poter andare all’interno - prosegue il ristoratore - ma niente da fare, siamo stati irremovibili. Dunque si siedono fuori e quando mandiamo la cameriera a prendere le ordinazioni si scopre tutto. La ragazza in maniera cordiale ribadisce il nostro essere rigidamente rispettosi delle norme e l’uomo risponde che abbiamo fatto bene, perché era venuto proprio per verificare che fossimo in regola sul controllo dei Green pass». Prova superata, dunque. Ma con l’arrivo dell’autunno i ristoratori temono il caos. I dehors potrebbero non reggere la sfida contro il freddo e il maltempo. Così gli operatori lanciano l’appello al Comune. «L’Amministrazione dovrebbe aiutarci con delle deroghe ad hoc - afferma Simone Boari di Rosa Food -, abbiamo bisogno di poter allestire i nostri spazi all’aperto in maniera più consona per permetterci di lavorare anche durante la parte più fredda dell’anno». «In Corso Garibaldi c’è un regolamento a parte - specifica Michele Zannini del Caffè Giuliani -, spero che si rendano conto che lavorare in sicurezza vuol dire anche mettere in sicurezza il cliente». Non sono rari, tra l’altro, casi in cui alcune attività di somministrazione chiedano, in fase di prenotazione, se i clienti siano in possesso o meno di Green pass. Così da destinare le sale esterne solo a chi non ha la possibilità di esibire il certificato verde. 

Il nodo 

«Non lo trovo giusto - ribatte Francesco Pinna, titolare del bistrot Gnaogatti -, è un discorso che non mi piace. Noi vogliamo dare ai nostri clienti le stesse opportunità. All’interno si va solo col green pass, ma fuori non fa differenza». Quindi se l’estate, tutto sommato, è stata messa in archivio con buona soddisfazione degli esercenti, adesso non resta che guardare al cambio di stagione. «Faccio fatica ad immaginare cosa accadrà - dice Roberto Colella del Donegal - le cose cambiano repentinamente. Mi auguro solo di poter tornare quanto prima ad una pseudonormalità».

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