ANCONA - Il grande bluff. Non usa queste esatte parole, ma si può riassumere così l’opinione dell’amministrazione comunale dorica sulla pioggia di soldi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE:
Il Coronavirus uccide in tutte le Marche, ma a Pesaro l'epidemia frena
Coronavirus, solitudine choc in corsia. Un'infermiera: «Quanti anziani disperati stringono le foto dei nipoti»
Una boccata d’ossigeno per le amministrazioni a corto di liquidità, ma tra queste non rientra Ancona, che beneficia ben poco della misura. Per quanto concerne i 400 milioni di euro aggiuntivi per i buoni spesa, destinati alla platea di persone che non può permettersi le necessità alimentari, ha creato confusione il balletto delle cifre: se fino a sabato sera le risorse aggiuntive per le città capoluogo di provincia a di regione ammontavano a 150mila euro, ieri sono stati modificati i criteri di ripartizione, ora tarati sulla base della popolazione e del reddito pro capite.
Ciò comporta che ad Ancona spettino (salvo ulteriori modifiche) 533.544 euro, da erogare a quella fascia di popolazione più debole per la quale l’emergenza alimentare si somma a quella sanitaria. I 400 milioni saranno erogati ai Comuni entro domani, come scritto nella versione definitiva dell’ordinanza della Protezione civile che ha fissato i criteri di ripartizione (l’80% del fondo distribuito in base alla popolazione, il 20% in base al parametro del gap tra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale), e serviranno a gestire l’emergenza per i 15 giorni successivi, in attesa del decreto di aprile in cui dovrebbero essere contenute ulteriori risorse per le amministrazioni.
Gli acquisti
I Comuni potranno acquistare direttamente i buoni, con una deroga al codice degli appalti per accelerare i tempi, ad Ancona si sta lavorando per individuare i beneficiari. Una misura aggiuntiva ai pacchi viveri che l’amministrazione dorica aveva già previsto per le persone in povertà assoluta, con richieste finora contenute. «I 4,3 miliardi annunciati da Conte e Gualtieri sono soldi che già c’erano – taglia corto il sindaco Valeria Mancinelli, cercando di smussare i toni perché «non è il momento della polemica» - vengono solo anticipati. Le nostre richieste sono altre, misure strutturali già esposte al governo dall’Anci, che dovrebbero essere oggetto del nuovo decreto di aprile». Le richieste sono tre: la possibilità di spendere il 40% degli accantonamenti del fondo per crediti di dubbia esigibilità, che ogni anno i Comuni devono prevedere a bilancio (circa 6 milioni per Ancona), la possibilità di usare gli avanzi di gestione e un miliardo di risorse aggiuntive. Nell’attesa, l’amministrazione si muove nelle direttrici che le competono e «la prossima settimana, in giunta, faremo una delibera che prevede misure per rimandare il pagamento di canoni delle concessioni (ad esempio degli impianti sportivi) e dei fitti al 30 giugno – fa sapere l’assessore al Bilancio, Ida Simonella – in generale, cerchiamo di rimandare il più possibile i pagamenti da parte di cittadini ed imprese, come la prima rata della Tari rinviata a non prima del 30 giugno, ma questo comporterà problemi di cassa per il Comune, tanto più consistenti quanto più a lungo durerà l’emergenza». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico