Mascherine griffate non proteggono dal Covid ed i marchi Gucci e Fendi sono fasulli: scatta il maxi sequestro

Mascherine griffate non proteggono dal Covid ed i marchi Gucci e Fendi sono fasulli: scatta il maxi sequestro
ANCONA - Quanto sono chic le mascherine firmate. Peccato che le griffe Louis Vuitton, Chanel, Fendi e Gucci fossero tutte fasulle. Ma, cosa ancor più...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - Quanto sono chic le mascherine firmate. Peccato che le griffe Louis Vuitton, Chanel, Fendi e Gucci fossero tutte fasulle. Ma, cosa ancor più preoccupante, erano falsi anche i certificati che garantivano la protezione dal contagio Covid. La frode è stata scoperta dalla Finanza, che ha denunciato 14 persone ed eseguito perquisizioni e sequestri, anche nelle Marche, ad Ancona.

Dispositivi di protezione individuale con certificazioni false e mascherine contraffatte di note firme: con la conclusione dell'operazione «Burlamask» la Guardia di Finanza di Pisa ha denunciato 14 persone per contraffazione e frode nelle pubbliche forniture.  È stata scoperta nel nord Italia una centrale della produzione e sono stati sequestrati 3.500 metri di tessuto e i macchinari utilizzati per il confezionamento dei prodotti.

 

In provincia di Pisa è stata individuata una società che vendeva ad enti pubblici dispositivi di protezione con certificati falsi. Sequestrati 450mila dispositivi facciali spacciati per presidi medici e 200mila certificazioni di conformità.  Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa, hanno avuto origine a seguito di un controllo presso una piccola sartoria della provincia di Pisa e successivamente sviluppatesi risalendo l'intera filiera, fino ad accertare la responsabilità di diverse aziende in tutta Italia. Dall'esame dei documenti in possesso del negozio, i finanzieri sono riusciti a ricostruire le diverse fasi, risalendo ai grossisti di Ancona, Bologna, Prato e Napoli. Le perquisizioni presso queste società, tutte operanti nel settore tessile, hanno consentito di rinvenire centinaia di rotoli di stoffa marcata Louis Vuitton, Chanel, Fendi e Gucci, ma anche i campionari utilizzati dai rappresentanti per proporre i prodotti contraffatti ai negozi dell'intera penisola.  Dai rivenditori è stato possibile risalire alla società lombarda che, invece, produceva la stoffa utilizzata per le mascherine «fashion», nei cui magazzini sono stati sequestrati complessivamente 3.500 metri quadri di tessuto che, una volta utilizzato nel circuito produttivo, sarebbe servito per confezionare oltre 120.000 dispositivi di protezione. Per interrompere la catena del falso, è stata sottoposta a sequestro anche l'intera linea di produzione, un macchinario tessile industriale appositamente modificato per riprodurre le griffe false. Nelle attività investigative è stata coinvolta anche una società della Valdera che, in piena emergenza sanitaria e contro il parere dell'Istituto Superiore della Sanità, ha prodotto e venduto mascherine generiche che, corredate di certificati falsi, aveva spacciato per dispositivi medici, in alcuni casi forniti anche a Enti pubblici.  L'esame dei documenti acquisiti presso la società ha permesso di ricostruire il volume delle vendite illecite dei prodotti che, solo nel periodo del lockdown dello scorso anno, ha fruttato oltre 300.000 euro. Durante le operazioni di perquisizione sono stati rinvenuti presso il deposito e sottoposte a sequestro circa 450.000 mascherine e 200.000 certificati falsi che ne attestavano l'utilizzabilità quali mascherine chirurgiche.  All'esito dell'articolata operazione sono state eseguite 12 perquisizioni nelle province di Pisa, Prato, Ancona, Bologna, Napoli e Lecco, denunciati alla locale Procura della Repubblica 14 soggetti per i reati di contraffazione, commercio di prodotti con marchi falsi, frode in commercio e frode nelle pubbliche forniture.

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico