Lunedì si riparte? Sì, no, boh. Bar e pub restano intrappolati nell’indecisione creata dal doppio protocollo di Inail e Regione. La differenza la fa un metro...
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E l’aperitivo? Si punta tutto sui déhors. «Dentro terremo giusto 3-4 tavoli, per il resto sfrutteremo l’area esterna da 70 mq, ma aspettiamo che il Comune ci dica quanto costa occupare un’area aggiuntiva: perderemo il 35-40% dei coperti, questo è chiaro». L’idea di un corso Garibaldi gremito di tavolini stuzzica gli operatori della ristorazione, sopratutto quelli che non possono godere di una vista sulla via dello shopping. Ci spera Domenico Petitti del bistrot Bugigattolo. «Riaprire lunedì per me è impossibile - confessa -. Ci sono troppe incertezze, non sappiamo a quale regolamento dar retta. Speriamo di tornare operativi da metà della prossima settimana, ma il mio locale è piccolo: la sindaca Mancinelli ha parlato della possibilità di sfruttare spazi esterni, sarebbe fondamentale poter allestire qualche tavolo su Corso Garibaldi. Anche perché l’esito delle prove fatte è impietoso: qui entreranno al massimo 10 persone. Non è un lavorare, ma un sopravvivere». Gli spazi non sono il forte nemmeno del Liberty che non riaprirà lunedì, ma forse giovedì 21.
«Noi abbiamo i divani: come facciamo a separarli?» si chiedono Simonetta Martedì e Fabio Cesini. La soluzione è nei divisori in vetro infrangibile. «Li collocheremo tra i divani, sperando che il metro di distanza tra un cliente e l’altro sia sufficiente, soprattutto nel caso di clienti non conviventi. Perché se arrivano tre amici a prendere una birra, è un problema». Di sicuro bisognerà prendere l’abitudine di telefonare in anticipo: la prenotazione potrebbe essere obbligatoria anche per un aperitivo al tavolo, come lo sarà fino a lunedì per ordinare un caffè o una colazione da asporto.
«Domenica siamo impazziti, ci è preso l’esaurimento - sospirano Marina Longarini e il figlio Andrea Rossi del bar Piazza Diaz -. La gente ordinava il gelato dalla strada, sbirciando i gusti sulla lavagna, un minuto dopo entrava per ritirarlo e poi usciva per mangiarlo. A un certo punto sono arrivati i carabinieri, ma sono stati comprensivi perché così è ingestibile, ci vuole una segretaria. Da lunedì accoglieremo i clienti ai tavoli, anche se la ristorazione vera e propria partirà da giugno: contiamo di allargarci un po’ nella piazza, ma perderemo comunque metà delle sedute. E ve l’immaginate la fila per entrare uno alla volta a prendere un gelato?». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico