Concussione, slitta l'Appello in attesa della Cassazione

Concussione, slitta l'Appello in attesa della Cassazione
ANCONA - In attesa che la Cassazione chiarisca l'ambito di applicazione delle nuove norme sulla concussione, slitta il processo d'Appello ad Ancona a carico di Rinaldo ...

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ANCONA - In attesa che la Cassazione chiarisca l'ambito di applicazione delle nuove norme sulla concussione, slitta il processo d'Appello ad Ancona a carico di Rinaldo Frontalini, 56 anni, ex dirigente dell'ufficio Territorio del Comune di Camerano. Frontalini era stato condannato a quattro anni e tre mesi di reclusione, interdetto dai pubblici uffici con l'obbligo di risarcire il Comune (8 mila euro) e l'imprenditore Michelangelo Carbonari (25 mila euro) dal quale avrebbe preteso 19 mila euro per favorire la variante per una lottizzazione.




La posizione di Frontalini potrebbe alleggerirsi se la sua vicenda venisse ricondotta, in caso di condanna bis, nella fattispecie della induzione indebita a dare o promettere utilità (319 quater C.p), introdotta nel 2012, che ricomprende i vecchi casi di concussione per induzione, quando cioè la pressione esercitata dal pubblico ufficiale non sia irresistibile. Per tale reato la pena va dai tre agli otto anni di carcere, e non dai sei ai 12 anni come è previsto per la concussione. La sentenza d'appello potrebbe arrivare il 9 giugno: nel frattempo la Suprema Corte potrebbe aver depositato le motivazioni della decisione che ha delimitato l'applicazione dell'induzione ai casi in cui viene lasciato al destinatario «un margine significativo di autodeterminazione e si coniuga con il perseguimento di un suo indebito vantaggio». Il fatto contestato a Frontalini, che era finito agli arresti domiciliari, risale al periodo tra il 2006 e il 2007 e riguarda una lottizzazione a Colle Lauro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico