CHIARAVALLE - Un’altra tragedia in via San Bernardo. E’ morto sul colpo un anziano ciclista di 85 anni, vittima ieri intorno a mezzogiorno di un investimento sulla...
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Chiaravalle: ubriaco picchia e minaccia l’anziano padre, arrestato un uomo di 49 anni
L’impatto è stato molto violento anche se la Opel Corsa non stava procedendo a velocità moto sostenuta, almeno stando ad alcune testimonianze di persone che hanno assistito allo schianto. Purtroppo l’anziano automobilista non ha visto il ciclista attraversare e lo ha investito in pieno. Impressionante la scena dell’incidente con la bicicletta del povero 85enne letteralmente accartocciata e distrutta. L’anziano ciclista ha subito politraumi gravissimi. A nulla sono valsi i disperati tentativi di rianimarlo con il massaggio cardiaco, attuati per oltre 15 minuti da medici e volontari del 118 e della Croce Gialla di Chiaravalle. I testimoni dell’incidente hanno subito chiamato i soccorsi e dall’ospedale di Torrette si è alzata in volo anche l’eliambulanza che è atterrata pochi minuti dopo il decollo in un campo prospiciente via San Bernardo, senza però poter intervenire. A lungo sono continuati i tentativi di rianimare il povero Barcaglioni ma le ferite e i traumi che aveva subito l’anziano erano troppo gravi ed è praticamente morto sul colpo.
Un dramma nel dramma sono anche le condizioni dell’automobilista di 86 anni che, dopo l’incidente, non riusciva a capacitarsi dell’investimento. «Non l’ho visto, non l’ho visto – ripeteva con le lacrime agli occhi ed ossessivamente l’anziano, che risiede anche lui nella zona come il ciclista deceduto – mi sono trovato davanti la bicicletta e non l’ho neppure vista». E proprio la circostanza che l’automobilista non si sia accorto dell’attraversamento del ciclista è confermata dal fatto che non ci sono segni di frenata sull’asfalto prima dell’impatto mentre successivamente il ciclista è stato sbalzato ad alcuni metri di distanza. Sul posto per i rilievi i carabinieri di Chiaravalle coordinati dal maresciallo Domenico Maurelli ed i vigili urbani guidati dal comandante Piercarlo Tigano che hanno anche provveduto a regolare il traffico. Via San Bernardo è stata teatro spesso di incidenti gravi, anche mortali. Molti residenti, anche recentemente, avevano sottolineato l’esigenza di un impianto semaforico, un autovelox fisso o dissuasori di velocità, visto che in quel tratto rettilineo molti automobilisti raggiungono velocità molto pericolose. La Fiab Vallesina dopo la tragedia ha annunciato di voler «apporre una ghost bike in memoria del ciclista morto al fine di lasciare un segno indelebile, in modo che la memoria rimanga sempre viva». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico