Furti in casa, la gang dell’Audi torna in azione: banda messa in fuga dai vicini

Furti in casa, la gang dell’Audi torna in azione: banda messa in fuga dai vicini
CASTELLEONE DI SUASA - Quarto tentativo di furto a casa di Giuliano Sebastianelli, l’artigiano ebanista e dirigente della Confartigianato, che nei giorni scorsi aveva...

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CASTELLEONE DI SUASA - Quarto tentativo di furto a casa di Giuliano Sebastianelli, l’artigiano ebanista e dirigente della Confartigianato, che nei giorni scorsi aveva già ricevuto tre visite. Questa volta a mettere in fuga i ladri, sempre gli stessi, sono stati i vicini e un cugino. 


Una domenica in trincea in via Case Nuove. I residenti sono riusciti finalmente a prendere le due lettere mancanti alla targa della Audi A3 grigia dei banditi che da due settimane continuano a tornare imperterriti. Tra via Case Nuove e Contrada Farneto non sembrano voler mollare la presa. La targa però è risultata rubata a Rimini ad un furgone. Un passo in avanti che non ha permesso di rendere identificabili i banditi dell’Est Europa, stando alla descrizione resa e all’accento.

«Non sono riusciti perché hanno suonato il campanello e visto che eravamo in casa sono fuggiti – racconta Giuliano Sebastianelli -, comunque i vicini di casa hanno preso il numero della targa che però risulta rubata in Emilia Romagna. Sono gli stessi delle altre volte e anche la macchina è quella. I carabinieri stanno facendo il massimo, sono passati a trovarmi anche la sera e, sapendo che la targa non è del veicolo, l’unico modo per beccarli è coglierli sul fatto». 

Sono certi che si tratti degli stessi perché i residenti avevano segnato le prime due lettere e i tre numeri, mancavano solo le ultime due lettere della Audi A3 grigia forse truccata. Quando passa si riconosce dal rombo. Incomprensibile tanto accanimento sempre nella stessa zona. «Io non li ho visti – aggiunge Sebastianelli - perché appena si sono accorti che eravamo in casa sono spariti in un lampo. Mio cugino li ha visti e ha chiesto cosa volessero: sono spariti subito. Hanno tentato anche di entrare in un’altra casa vicino alla mia però è scattato l’allarme quindi sono fuggiti. Il proprietario era fuori e, ricevendo il messaggio, ha chiamato me, dato che abito di fianco, per chiedermi di controllare». 


La prima volta sono entrati il 29 giugno a casa di Sebastianelli. La figlia dormiva, insieme al nipotino di 5 anni, ed è stata svegliata dalla luce di una pila puntata. Mercoledì 4 luglio la seconda visita. Alle 19.30 il maestro artigiano era al piano di sotto e i ladri sono entrati in quello superiore. Sabato 7 luglio terza incursione mentre in casa c’era il figlio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico