Castelfidardo, ritorna la ladra di fiori tra le lapidi. Una mamma che ha perso il figlio: «I furti sono ferite»

Castelfidardo, ritorna la ladra di fiori tra le lapidi. Una mamma che ha perso il figlio: «I furti sono ferite»
CASTELFIDARDO - La Corte di Cassazione, nella sentenza del 4 novembre 2021, li ha definiti atti di vilipendio: non semplici furti, ma azioni di «dispregio verso i familiari...

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CASTELFIDARDO - La Corte di Cassazione, nella sentenza del 4 novembre 2021, li ha definiti atti di vilipendio: non semplici furti, ma azioni di «dispregio verso i familiari e il vivo sentimento di pietà che essi manifestano nei confronti del congiunto deceduto», reato per il quale le pene sono particolarmente severe. Eppure a Castelfidardo, dove le indagini della Polizia locale avrebbero portato già a ottobre a individuare la principale sospettata, continuano impuniti i furti di piante, fiori e altri oggetti dal cimitero

 


I blitz


L’episodio più recente è stato segnalato mercoledì al comando di piazza Leopardi dalla stessa pensionata che, due anni fa, ha già avuto un faccia a faccia con la ladra. Una donna mora di mezza età che la fidardense aveva più volte visto aggirarsi tra le lapidi con delle buste della spesa. Così, quando nell’ottobre 2021 aveva trovato le tombe del figlio e del fratello nuovamente saccheggiate, aveva ricollegato il furto a quella persona e si era voltata per raggiungerla. La donna sarebbe riuscita a farla franca se due ignari ragazzi, di fronte alla derubata che gridava di aspettarla, non l’avessero fermata permettendole di ritornare in possesso del maltolto. Era dentro una sacchetta di plastica, assieme ad altre piantine di dubbia provenienza. Dopo quel fatto, gli agenti avevano raccolto la sua testimonianza, seguita dalla denuncia di una 59enne che nell’arco di 2 anni ha subito la sparizione di una ventina di piantine dall’edicola di famiglia. Il nome della presunta responsabile era finito in un’informativa di reato sul tavolo della Procura.

Poi il silenzio, mentre i furti si moltiplicano al camposanto. L’ultimo, di un grande vaso, è avvenuto tra martedì e mercoledì, il precedente neppure una settimana prima. «Quando sono arrivata nel parcheggio sotto l’ingresso principale, ho notato a terra il fiore reciso di un’orchidea molto particolare, identica a quella che il 31 agosto avevo portato a mio fratello. Subito dopo ho avuto la conferma che era proprio la mia, sottratta assieme alla Sundaville deposta per mio figlio e ad entrambi i sottovasi. Sono molto addolorata perché per noi familiari non sono semplici fiori ma custodiscono un significato più intimo e profondo che viene ripetutamente violato» racconta C.C., 79 anni, che spera di essere ricontattata per formalizzare la nuova querela.

«Ci dicono si tratti di una persona con problemi – si sfoga C.C., 59 anni, una delle altre persone derubate - ma il suo comportamento non è quello di una squilibrata, piuttosto di una ladra che sceglie scientemente cosa trafugare: solo piantine nuove e oggetti ornamentali, tra cui i nastrini per decorarle. Che non vengono ricollocati nel cimitero, magari su tombe sguarnite per difficoltà economiche, ma portati fuori e non escludiamo rivenduti. Ammesso sia una situazione problematica, in una qualche misura andrebbe ugualmente arginata interessando almeno i servizi sociali». 
 

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Corriere Adriatico