Brandoni: "Bullismo, casi frequenti Serve un progetto per sconfiggerlo"

Brandoni: "Bullismo, casi frequenti Serve un progetto per sconfiggerlo"
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CASTELFIDARDO - Bullismo, droga, alcol, sesso precoce. Fenomeni di devianza giovanile che sembrano distanti anni luce dal contesto sociale in cui viviamo. “Invece capitavano anche quando ero preside delle scuole medie”. A parlare è Annunziata Brandoni, dopo il caso di cyberbullismo di cui è stata vittima una studentessa fidardense. Per 12 anni dirigente scolastica a Castelfidardo - ultimo incarico prima di andare in pensione nel 2010 - la pedagogista volontaria e scrittrice premio Curcio alla cultura nel 2014, collabora da tre anni con l’Osservatorio nazionale sul bullismo. Nel libro “Piccoli teppisti crescono” racconta di angherie e soprusi realmente accaduti durante la sua carriera scolastica. “Sono storie vere - afferma la ex preside - camuffate per rendere irriconoscibili i protagonisti. Alcune di diversi anni fa. Altre più recenti”.




Come “le ragazzine riprese dalle telecamere mentre si intrattenevano con adulti nei bagni di Porta Marina, o il tredicenne finito in ospedale in coma etilico”. Nel mezzo ci sono tantissimi casi destinati a fare meno rumore, eppure ugualmente allarmanti. “E’ un problema molto presente - evidenzia la Brandoni - e occorre affrontarlo con strumenti adeguati lavorando sulla prevenzione. Purtroppo, però, si ha timore ad esporsi. E’ sbagliato fingere che tutto vada bene, nascondere la polvere sotto il tappeto nel buon nome dell’istituto o della famiglia. Come è sbagliato pensare che discuterne possa spingere i ragazzi all’emulazione. Al contrario bisogna farli riflettere sulle conseguenze di certi comportamenti che non possono essere ignorati dagli adulti”. L’idea, lanciata anche da alcuni genitori, è di organizzare una serie di incontri sul tema.



“Mi metto a servizio delle istituzioni in modo del tutto gratuito, come ho sempre fatto da quando sono andata in pensione. Anche se in pochi hanno raccolto la mia disponibilità in città. Sarebbe bello organizzare un convegno e avviare un progetto formativo destinato alle insegnanti”.





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Corriere Adriatico