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ANCONA- «Grazie Valeria, ci hai fatto vincere. E grazie Daniele: mi hai vendicato».
Giacomo Bugaro, scusi: perché ringrazia la Mancinelli?
«Perché se è indubbio che c’è stato un grande risultato di Silvetti e della coalizione di forze politiche e civiche di centrodestra, è altrettanto vero che si è trovato un terreno fertile nel degrado amministrativo del precedente governo e nelle lotte intestine alimentate dalla Mancinelli. Lo dico senza acredine, ma nel rispetto degli avversari».
Per lei che nel 2009 perse la volata a sindaco di Ancona con Gramillano, dunque, questo è un trionfo in differita?
«È una rivalsa e un motivo di soddisfazione personale. All’epoca gettammo un seme importante nella politica cittadina, molti esponenti del centrodestra di allora li ritroviamo oggi. Nel 2009 non erano ancora maturi i tempi: c’era un muro che divideva il corpo elettorale, da una parte Berlusconi, dall’altra figure come D’Alema, Veltroni, Rutelli. Oggi il vento è cambiato e questa classe dirigente è stata riconosciuta capace di poter governare lo Stato, la Regione e, finalmente, il Comune di Ancona».
Il successo di Silvetti, insomma, non l’ha sorpresa...
«No.
Parlava della filiera istituzionale: quanto è importante che da Roma ad Ancona, passando per le Marche, sventoli la stessa bandiera?
«Il rispetto e la collaborazione istituzionale devono essere garantiti sempre, a prescindere dai colori politici. Ma ora, con questa continuità di pensiero e appartenenza, si potranno stabilire sinergie che favoriranno una maggiore capacità decisionale e, soprattutto, un’attenzione diversa riservata alle Marche e ad Ancona, che sono stati sempre un “eccetera” nel panorama nazionale, relegate ad una posizione marginale. La regione e il suo capoluogo, con Acquaroli e Silvetti, torneranno ad essere protagoniste. Finalmente si accenderà un faro sul nostro territorio».
D’accordo Bugaro, ma adesso viene il difficile: che sindaco sarà Silvetti?
«Il sindaco di tutti, in grado di avviare una stagione di serietà e impegno perché c’è un’attesa enorme e ci sono grandi aspettative nei suoi confronti, da parte dei cittadini e degli enti sovraordinati. Daniele comporrà rapidamente una squadra formata da persone esperte, capaci e giovani, che si dovranno formare magari anche con deleghe meno impegnative. Donne e uomini che si dedicheranno integralmente al bene della nostra città».
Quali sono le sfide principali che il nuovo sindaco dovrà affrontare?
«Porto e infrastrutture. Quello della penisola è un obiettivo da raggiungere, sia pure nel lungo periodo, ma l’opera madre, che ritengo la più urgente, è l’Ultimo Miglio, il collegamento stradale tra il porto e l’autostrada, indispensabile per le attività, i trasporti e per liberare i cittadini dallo smog. Altro progetto fondamentale è la metropolitana di superficie, con l’arretramento dei binari dell’alta velocità, che darebbe alla città un maggiore appeal turistico. E poi, va messa a sistema la lotta al degrado urbano, dal centro alle frazioni».
Un consiglio per Silvetti?
«Vada al duomo a ringraziare Sam Ciriaco: questo è stato un bel miracolo, anche se ce lo aspettavamo tutti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico