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I controlli
All’arrivo dei militari e delle pattuglie a lampeggianti accesi, alcuni dei giovani che stazionavano sul marciapiedi all’esterno del locale a bere un bicchiere e fumare, sono scappati via.
Da una successiva perquisizione, sono spuntati anche 120 euro in contanti, in banconote di piccolo taglio, che gli inquirenti sospettano siano provento dell’attività di spaccio consumata la sera stessa. L’hashish - un unico panetto del peso di 90 grammi - è stato sottoposto a sequestro.
Il ragazzo, portato alla caserma di corso Matteotti per l’identificazione e il disbrigo delle pratiche del caso, è stato dichiarato successivamente in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ieri mattina è comparso davanti al giudice del Tribunale di Ancona per il processo con rito direttissimo. Accompagnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Rino Bartera, lo jesino si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il legale ha chiesto i termini a difesa, mentre il pm dottor Giovanni Centini ha chiesto per l’imputato l’applicazione della misura dell’obbligo di dimora accompagnato dal divieto di uscire dalla propria abitazione nelle ore notturne. Ma il giudice dottoressa Francesca Pizii, nel convalidare l’arresto e considerando che il giovane era incensurato, ha respinto la richiesta del pubblico ministero e rimesso il giovane in libertà. Il processo inizierà il 25 settembre.
Le indagini
Sono in corso le indagini dei Carabinieri per risalire alla rete dello spaccio e individuare eventuali altri collegamenti con i pusher della zona. Gli inquirenti vogliono anche vederci chiaro su chi abbia lanciato a terra quelle due dosi - una di hashish e una di cocaina - rinvenute al momento del controllo, nel fuggi-fuggi generale che si era generato alla vista delle pattuglie. Quello di giovedì è il secondo arresto che i Carabinieri della Compagnia jesina eseguono in appena quattro giorni, segno di una presenza capillare e rafforzata specie in questo momento di città svuotate per le ferie.
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Corriere Adriatico