JESI - Raid ladresco nella notte tra la zona industriale di Jesi e quella di Monsano. In azione una banda di professionisti ben organizzati, che sono andati a colpo sicuro...
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«Avevamo comprato un nuovo computer high tech da appena 15 giorni, per sostituire gli altri rubati – dice il titolare Dino Ricciarelli – e hanno portato via anche quello. Non ci siamo ancora ripresi dal furto del mese scorso che sono tornati. Inoltre hanno scassinato le macchinette del caffè, rubando il contenuto…70 euro e 80 euro in monetine! Siamo disperati, non possiamo andare avanti così. Sono entrati da una finestra sul retro, hanno provato a forzare una porta di metallo che ha resistito, ma l’hanno gravemente danneggiata». Poi si sono spostati alla Nuova Alme di via Toscana, azienda di carpenteria metallica. Sono entrati in azione tra le 23,30 e le 2,35 - orario certificato dai filmati delle telecamere interne dell’azienda - erano in quattro, tutti con i guanti e vestiti di nero. Uno aveva uno zainetto.
In tre a volto travisato da un cappuccio scuro e uno a volto scoperto. Quest’ultimo di carnagione chiara, corporatura robusta, calvo. «Sono entrati dal retro - dicono i titolari della Nuova Alme - sapevano che se avessero forzato il cancello principale sarebbe scattato l’allarme collegato con i nostri cellulari. Hanno rotto un vetro, svitato il maniglione della porta antipanico e hanno preso una mola, poi sono usciti». Ma sarebbero tornati. Con la mola hanno tagliato il pannello di una porta della Digit All, azienda di grafica pubblicitaria, dove hanno sottratto un computer e altro materiale elettronico. Poi hanno abbandonato la mola e sono tornati alla Alme a finire il lavoro.
Sono entrati gattonando, sapevano delle telecamere interne e del sistema di allarme a fasci di luce invisibili. Sono sgattaiolati verso gli uffici, hanno girato per due ore e mezzo dentro l’azienda. Poi hanno aperto il garage, spostato i mezzi all’esterno e preso un Ducato bianco. Hanno sbloccato manualmente il cancello, l’allarme non è scattato. Hanno richiuso e sono scappati a bordo del Ducato bianco carico di arnesi da lavoro per montaggi e carpenteria (mole, frullini, saldatori, trapani e cesoie). Poi è toccato alla Team Bike 44, in via Liguria, dove hanno forzato la porta e preso due costose moto da gara 250 Crf del valore di 15.000 euro. Presi anche attrezzi. Il titolare, Giampaolo Carmeli ha postato su Facebook le due moto rubate promettendo una lauta ricompensa di 5000 euro a chi gli fornirà elementi utili a riaverle. Indagano i Carabinieri della Compagnia di Jesi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico