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ANCONA Quasi otto anni con un contratto a tempo indeterminato sub iudice, condizionato all’esito di un procedimento pendente al Tar. Ha arginato lo spauracchio di perdere il lavoro un’insegnante ipovedente che nei giorni scorsi ha vinto il ricorso presentato nel 2016 al tribunale amministrativo. La docente, che insegna in un liceo della provincia di Ascoli, si era rivolta ai giudici impugnando i risultati della prova scritta del concorso a cui aveva partecipato nel maggio 2016, ad Ancona. Quel concorso serviva a reclutare nuovi docenti di lettere, storia e geografia da assegnare alle scuole medie e agli istituti superiori.
La mancata chance
L’insegnate non aveva superato la prova e le era stato dunque precluso l’accesso al test orale.
La docente, assistita dagli avvocati Matteo Catalani e Simona Cognini, si è quindi inserita a tutti gli effetti nel mondo scolastico, stipulando un contratto a tempo indeterminato con un liceo dell’Ascolano. Tale contratto, però, presentava una postilla: era condizionato all’esito del rincorso pendente davanti al Tar, che dopo l’istanza cautelare non si era più espresso nel merito. Lo ha fatto nei giorni scorsi, dando ragione in toto all’insegnante, che ha quindi potuto tirare un sospiro di sollievo: il lavoro è salvo.
I motivi
Per i giudici del Tar, «è incontestato che la ricorrente avesse diritto a tempi aggiuntivi, la cui mancata concessione nella prima prova è stata dovuta alla presentazione di documentazione ritenuta insufficiente dall’Amministrazione». Si sarebbe verificato «un difetto di comunicazione» tra le parti, tale da impedirle di usufruire di un tempo maggiore per completare la prova scritta. Dopo otto anni, la controversia è stata finalmente risolta.
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Corriere Adriatico