Ancona, Valeria torna nella villa Verifiche dei tecnici sulla stufa killer

Il sopralluogo ieri dei carabinieri, tecnici e familiari
ANCONA - Ripercorrere ciò che avvenne la notte in cui il marito morì in casa per le esalazioni di monossido di carbonio. E' quello che ieri ha fatto Valeria...

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ANCONA - Ripercorrere ciò che avvenne la notte in cui il marito morì in casa per le esalazioni di monossido di carbonio. E' quello che ieri ha fatto Valeria Contegiacomo, 35 anni, tornando nella villetta di via Di Vittorio, tra Candia e la Baraccola, per aiutare i tecnici incaricati dalla Procura a ricostruire le causa di una morte assurda. Erano presenti anche il padre di lei e il consulente legale della famiglia parte offesa. Quella di Federico Volponi, 38 anni, ingegnere delle ferrovie, stroncato dalle esalazioni del gas killer, incolore e inodore, durante una serata in famiglia mentre era seduto sul divano davanti alla tv nella casa riscaldata da una stufa a pellet. Vicino a lui venne trovato senza vita il cane maremmano.

La donna, anche lei intossicata e trovata in fin di vita dal padre, venne dichiarata fuori pericolo dopo il trattamento in camera iperbarica. Ora l'attenzione degli inquirenti è rivolta a ricostruire le cause dello sprigionamento di monossido in quantità letale. Il pm Paolo Gubinelli ha disposto l'accertamento con atto irripetibile. Due esperti di caldaie, con i carabinieri e i vigili del fuoco, hanno compiuto un sopralluogo, riacceso la stufa ed eseguito misurazioni delle emissioni. Si è trattato di un primo step di accertamenti. Saranno necessari altri accessi e lo smontaggio dei tubi di scarico: tra le ipotesi un errore di montaggio, un problema di scarico dal comignolo, un'occlusione dei tubi o un posizionamento senza la necessaria pendenza.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico