OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - «Non intendo più lavorare per dei criminali corrotti che hanno complottato contro di me. Parlo del mio datore di lavoro, Valeria Mancinelli, e del presidente della mia azienda Antonio Gitto». Questo il tenore del post Facebook che è costato a un ex dipendente di Anconambiente un processo per diffamazione aggravata. Ieri, si è aperta l’istruttoria davanti al giudice Antonella Passalacqua.
L’ex operaio, 43enne difeso dall’avvocato Mirco Piersanti, ha chiesto di poter accedere a un percorso di messa alla prova che includa attività di volontariato.
Con il messaggio, l’ex operaio preannunciava le sue dimissioni: «Da domani il mio posto guadagnato legalmente con un concorso pubblico sarà libero per chi vorrà. Io non intendo più lavorare per i criminali corrotti». La polemica nei confronti del primo cittadino e del presidente dell’azienda di smaltimento rifiuti sarebbe partita da una recriminazione: stando a quanto ricostruito l’ex operaio sosteneva, senza però avere prove, di aver lavorato a un’opera di bonifica senza i dispositivi di protezione. Da lì, la scrittura del post social che gli è costato il processo per diffamazione aggravata. Nel caso la richiesta di messa alla prova dovesse essere avallata, e nel caso il percorso dovesse dare esito positivo, il procedimento verrà dichiarato estinto. In aula non era presente l’imputato: c’era solo il suo difensore. A rappresentare ieri mattina Gitto, l’avvocato Biocca.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico