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ANCONA - Boom di presenze al Lazzabaretto. Mentre Piazza del Papa si svuota. E’ il refrain di ogni estate. Ma sebbene gli operatori se l’aspettavano, l’amarezza di dover far passare un’altra stagione scarica si fa sentire. Il rimedio? Più eventi in centro per riequilibrare le presenze, dicono gli esercenti. In effetti l’offerta aggregativa serale è tutta fuori dal centro storico: da una parte La Banchina al porto antico, dall’altra il Lazzabaretto.
A breve aprirà anche il Posabar al Parco Belvedere. Senza considerare che lungo la costa, dal Conero alla riviera sud, i bar e le piazze fanno il pieno tutte le sere. Dunque ad Ancona mancherebbe, a quanto pare, un’attrattiva che motivi il pubblico a restare nei locali del centro storico piuttosto che andare altrove.
C’è un problema di offerta, sembra di capire.
«Da parte nostra saremo ferrei nell’applicare tutte le forme di prevenzione - assicura Cantarini -, intanto chiederemo ai clienti di indossare sempre la mascherina quando si recano al bancone per prendere da bere, altrimenti non li serviremo. E poi se dovesse succedere che qualcuno spontaneamente cominci a ballare durante un dj set, spegneremo subito la musica. Almeno fino a quando il governo nazionale non si esprimerà sul fronte ballo e discoteche».
E mentre una parte di città ha il problema di come gestire l’elevata affluenza, un’altra parte ha quello opposto. «Comincia la fase di calo in Piazza del Papa - afferma Dario Argenziano, titolare del Jet Set - ma ce lo aspettavamo. Solo che non fa mai piacere dover allentare il lavoro». Soprattutto dopo un anno in cui le attività hanno già patito un calo drammatico degli affari. «Servirebbero degli eventi per tenere la gente da queste parti - aggiunge l’esercente - ma mi rendo conto che anche l’Amministrazione comunale dovrebbe farsi carico di tutta una serie di problematiche relative alla gestione dei protocolli che sarebbe davvero impensabile». E’ quasi una rinuncia consapevole quella degli operatori. «Onestamente la cosa più importante è uscire dalla pandemia - dice Argenziano - poi l’estate prossima penseremo anche a tutti gli eventi possibili immaginabili».
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Corriere Adriatico