OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Nonostante il divieto di avvicinamento all’ex moglie, avrebbe comunque continuato a perseguitare la donna, minacciandola e facendosi trovare nei luoghi da lei frequentati. «Vivevo nell’ansia e nella paura, mi sentivo agli arresti domiciliari, dato che avevo il terrore di uscire e incontrarlo» aveva detto la vittima, una 51enne di origine peruviana, nel corso della scorsa udienza, quando si era rivolta con le lacrime agli occhi al giudice Carlo Cimini: «La prego, mi aiuti, ho paura che questa persona (che nel frattempo ha lasciato Ancona, ndr) torni per farmi del male».
Ieri è arrivata la condanna: due anni e quattro mesi per stalking.
. Nell’estate del 2018, la donna ha raccontato di aver «vissuto nell’ansia e nella paura: mi aveva praticamente messo ai domiciliari, perché non potevo uscire di casa tranquillamente. Veniva anche al supermercato, o mi passava davanti, a bordo dello scooter, quando aspettavo l’autobus. Anche i miei figli non volevano più uscire, neanche per andare al parco vicino casa».
La 51enne, all’epoca dei fatti, viveva nella prima periferia della città e sull’imputato pendeva l’obbligo di non avvicinarsi alla vittima. A giugno 2018 lei aveva trovato l’auto manomessa: «La serratura – aveva raccontato – era forzata, alcuni cavi erano scollegati e c’era un forte odore di benzina. Ho chiamato un’amica per sapere cosa fare e mi ha detto che qualcuno aveva appena incendiato la sua vettura». La denuncia era stata sporta contro ignoti, ma il pensiero era andato all’ex marito. «Ad agosto, mentre uscivo da casa di una parente, a Falconara, ho trovato il mio ex all’interno della mia auto. Appena mi ha vista, è venuto contro di me per insultarmi e minacciarmi. Si è messo di mezzo nostro figlio per difendermi».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico