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ANCONA - La paura post terremoto si stempera nella minuzia dei sopralluoghi. Domani si tornerà tra i banchi in altre 18 scuole, parte delle 24, sulle 80 totali, che a due giorni dalla “grande botta” erano rimaste chiuse. Per precauzione. Su altre tre - le medie Podesti di via Urbino, del Pinocchio di via della Madonnetta, e la materna “25 Aprile” di via Michelangelo Buonarroti - resta impresso il sigillo dell’emergenza: dovranno passare sotto il giogo degli interventi strutturali.
Inevitabili gli effetti collaterali: entro tre-quattro giorni verrà organizzato il trasferimento delle classi in altri istituti, un esodo che dovrebbe riguardare almeno 150 ragazzi. Al termine di un susseguirsi di giunte straordinarie, Valeria Mancinelli emette un’ordinanza alla quale ha lavorato fitto: «Lì si richiedono lavori per i quali serviranno mesi. Quindi abbiamo individuato, insieme alle direzioni scolastiche, sedi alternative che domani (oggi, ndr) verranno condivise con i rappresentanti dei consigli di istituto». La sindaca aggiunge le coordinate temporali: «Per la loro attivazione servirà qualche giorno.
Le altre tre
Ai tempi supplementari, molto più contenuti, andranno anche la materna Sabin di via Camerano, le elementari Savio di via Torresi, e le medie Marconi di via Verga. Qui per il ripristino servirà una settimana al massimo. Il primo cittadino contiene il danno: «In questi casi non si prevede una sede alternativa, perché avrebbe comunque richiesto giorni per essere attivata e, soprattutto, perché non esiste capienza per tutte le esigenze». In sintesi: rimarranno chiuse per tutta la prossima settimana, fino a sabato. Assicura: «Il tempo strettamente necessario, per poi tornare all’attività nella sede attuale». Segue, nell’ufficialità delle comunicazioni, un corollario che è costola del principio dell’autonomia: «Per le medie Marconi e Pinocchio, in questi ulteriori pochi giorni di stop, dal confronto avuto con le direzioni e l’Ufficio scolastico è emersa l’ipotesi di attivare la dad, la didattica a distanza: la decisione definitiva verrà presa nelle prossime ore dagli organismi competenti». Che sia libera scelta.
Le verifiche
Per smussare gli angoli e allentare la tensione, la Mancinelli sposta l’angolazione sul quadrante positivo. Con un nota bene: «Le verifiche di questi giorni, convulsi, permettono la riapertura di altri 18 istituti. Sono quindi 74 su 80 quelli che hanno superato questo momento e possono attivarsi in sicurezza». Si affida a un esempio e all’immediatezza di un video per dare sostanza alle garanzie offerte: «Nelle scuole che erano rimaste chiuse, in questi due giorni - ribadisce - abbiamo realizzato microinterventi, tanti e diffusi, che hanno permesso di riaverle disponibili fin da lunedì». Per rasserenare gli animi cita il caso delle Leopardi. «Un tratto limitato del cornicione non era in sicurezza, incombeva proprio sull’ingresso principale della scuola». Sistemata quella piccola ferita i battenti di quel tempio del sapere son tornati a spalancarsi.
La bolla
Un respiro profondo, dopo un venerdì e un sabato trascorsi nella bolla d’una Giunta senza fine, nello spazio di un confronto continuo con tecnici comunali e dirigenti scolastici. Tutti sullo stesso fronte, schierati, per valutare soluzioni e tutelare la didattica. La Mancinelli ripassa il programma, a mente: «Domani comunicheremo le sedi alternative per Podesti, Pinocchio e materna 25 Aprile». In scaletta, l’incontro con i vertici di Conerobus, per riorganizzare il servizio di trasporto, è già cosa fatta. Oggi si replica. A mezzogiorno l’esecutivo incontrerà i presidenti dei consigli d’istituto e i i rappresentanti dei genitori. La paura post terremoto si esorcizza anche così. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico