Sfiorata la rissa tra genitori ad Ancona: l’arbitro sospende il match. Continua l'escalation negativa di episodi

Sfiorata la rissa tra genitori ad Ancona: l’arbitro sospende il match. Continua l'escalation negativa
ANCONA - Ancora un’altra zuffa tra genitori sugli spalti durante una partita di calcio del settore giovanile. I fatti risalgono a sabato 18 marzo, quando sul campo...

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ANCONA - Ancora un’altra zuffa tra genitori sugli spalti durante una partita di calcio del settore giovanile. I fatti risalgono a sabato 18 marzo, quando sul campo “Don Orione” di Candia si disputava il match tra la squadra di casa e il Camerano Calcio settore allievi. Un fallo ha innescato la baruffa sugli spalti. 

 


La scintilla 

Primo tempo: un contrasto in campo e un calciatore del Camerano finisce a terra. Il papà di un giocatore della squadra di casa comincia ad inveire sul ragazzo che ha subito il fallo, accusandolo di simulazione. A quel punto si sono alzati altri genitori dei ragazzi della squadra ospite e sono partiti gli insulti. «Nessuno è venuto alle mani - assicura Christian Ceccacci, responsabile tecnico del Candia - ma il nostro allenatore si è voltato comunque verso la tribuna chiedendo di smetterla». L’arbitro ha interrotto il match per pochi minuti e il giudice sportivo ha sanzionato le due società con un’ammenda da 150euro. «Episodi da condannare - sottolinea Stefano “Jimmy” Fontana, responsabile tecnico del Camerano -. Convocheremo i genitori per far sì che fatti del genere non si ripetano più». È andata peggio domenica mattina a Torrette durante la partita Under 15 della Gls Dorica contro l’Osimo Stazione, con una vera e propria rissa tra genitori fuori dal campo. Le due società sono state punite con una sanzione di 100euro. 

Insulti razzisti

Ma gli episodi più vergognosi sono di stampo razzista. Come avvenuto a novembre scorso a Fano dove una giovane calciatrice dell’Ancona Respect è stata chiamata “mangiabanane” perchè di colore. Oppure a gennaio a Jesi, dove la giocatrice vicentina Rafiat Folakemi Sule, di origini nigeriane, è stata raggiunta da epiteti quali: “bestia”. E infine a febbraio scorso. “Scimmia” è stato apostrofato un calciatore 13enne della Nuova Folgore durante il match contro l’Aurora Jesi. 

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Corriere Adriatico