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ANCONA - Un’opera in grado di rispondere alle esigenze del sempre crescente numero di poveri, circa 170 al giorno, che chiedono un pasto. Una nuova mensa del povero, inaugurata ieri mattina dall’Arcivescovo Angelo Spina, che non sarà peraltro solo distribuzione pasti ma anche un luogo d’incontro e di accoglienza per tutte le persone in difficoltà, aperto già un paio d’ore prima della cena, con la possibilità di usufruire dei servizi igienici, di caricare il cellulare o vedere le notizie della televisione.
Il luogo individuato, dopo che il Covid aveva costretto a chiudere la precedente mensa di via Capodimonte, sostituita da una tensostruttura sempre alla Palombella, è la ex chiesa di Santo Stefano, in via Berti, fuori uso oramai da 40 anni a causa della frana.
Le risorse
È emerso durante l’inaugurazione, a cui hanno preso parte i parroci della Diocesi a testimonianza di una carità cristiana spalmata sul territorio, è che la nuova mensa, che sarà chiamata “Beato Gabriele Ferretti.
La bellezza del dono
« Questo è un luogo che mostra la bellezza della carità – ricordato don Marco Pagnello, direttore Caritas Italiana - che ci educa alla giustizia sociale di cui abbiamo un gran bisogno». Per il sindaco Valeria Mancinelli si tratta di «un servizio essenziale per la città, per rendere più sopportabile alle persone questa difficile fase storica». Simone Breccia, direttore della Caritas di Ancona Osimo, ha ricordato il forte impegno messo dall’Arcivescovo Spina auspicando l’impegno delle comunità parrocchiali e dei cittadini del territorio. Mons. Spina ha ringraziato la ditta Carnevali che ha realizzato i lavori e l’ing. Alessandro Molini che li ha seguiti ricordando che in appena due anni sono stati superati diversi problemi burocratici.
«La nuova mensa è una stella di Natale che si accende nella città di Ancona per fare luce. Un modo per condividere il pane con chi ha bisogno. Per rispondere alle necessità materiali, psicologiche e spirituali che la storia di oggi propone in sempre maggior misura. Il prossimo step- ha concluso – dare un tetto alla quindicina di clochard che trovano rifugio dietro la nuova struttura. Anche per questo avremo bisogno della Provvidenza».
Alla fine c’è stato un altro segno importante: la benedizione dei cesti di pane, con un panino offerto ai tanti presenti in segno simbolico e reale, assieme ad un libricino scritto dallo stesso arcivescovo. Presenti anche il vice prefetto Simona Calcagnini ed il Delegato regionale Caritas Marco D’Aurizio. Gli zampognari matesi della zona di cui è originario Mons. Spina hanno eseguito musiche natalizie.
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Corriere Adriatico