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ANCONA - C’era anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli alla seconda rappresentazione del presepe vivente andato in scena nella suggestiva cornice del porto antico, tra gli archi Clementino e Traiano. Un pomeriggio, come è successo martedì scorso, in cui gli anconetani, e non solo, non si sono lasciati sfuggire l’occasione per vedere da vicino lo splendido scenario allestito dai i figuranti, oltre 70, del presepe vivente di Pietralacroce che sono scesi al porto in occasione degli 800 anni dal primo presepe allestito a Greccio da san Francesco d Assisi.
Il significato
Una rievocazione simbolica, voluta dal Comitato con le Opere Caritative Francescane, perché san Francesco venne diverse volte ad Ancona per i suoi viaggi in Oriente.
Disseminate nel percorso, preparato con grande cura dei particolari dal comitato di Pietralacroce, raccolto attorno al parroco don Paolo, cinque casette posizionate sul prato mentre sono state utilizzate una decina di stanze all’interno degli archi delle antiche mura portuali rappresentante ognuna i classici mestieri del tempo. Dall’arrotino, al calzolaio, al fabbro al falegname, al vasaio alle tessitrici. Entusiastici i commenti di tutti i visitatori con i bambini ad essere i più stupefatti alla vista di scene e mestieri rimasti solo nell’immaginario collettivo. Unico neo, se proprio vogliamo trovarlo, la mancanza di animali, ma non è stato proprio possibile farli giungere al porto. Gli organizzatori del presepe di Pietralacroce sperano di riportarli il prossimo anno, nell’ambiente in cui il presepe è nato, a Forte Altavilla, e che lo ha visto ospitare per una decina d’anni, prima dello stop per il Covid e per problemi legati alla sicurezza e riqualificazione del parco.
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