ANCONA - L’eroe per caso è un piccolo grande uomo che ora ringrazia gli angeli custodi e i suoi allenamenti di judo: fede e muscoli indispensabili per salvare una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Con lei c’era un’amica più piccola che provava a convincerla a desistere. «Dai, per favore, non lo fare». Poi il salto all’indietro, da un’altezza di cinque metri, che probabilmente non le avrebbe lasciato scampo. Ma lì sotto ad attenderla c’era un materasso in carne e ossa, braccia forti che l’hanno afferrata al volo e cullata, quelle di un vicino di casa che l’aveva sentita piangere e si è precipitato in strada per trarla in salvo. Antonio Centomani, operaio napoletano di 40 anni, dal ’98 ad Ancona, padre di due bimbi, non è un colosso, «ma gli allenamenti di judo mi sono serviti - racconta -. Sono un po’ dolorante, ma l’importante è che quella ragazza stia bene. Erano le dieci di sera, ero disteso sul letto quando ho sentito piangere. Pensavo fossero i figli dell’inquilino di sotto, poi ho udito quelle parole: “Non lo fare”».
Continua: «Mi sono allarmato. Ho alzato la tapparella e ho visto la ragazza in piedi, sul ciglio della balaustra. Non ci ho pensato due volte: ho fatto tre piani di corsa, che nemmeno Usain Bolt. Mi sono appostato dietro le siepi, in modo che non mi vedesse. Pian piano mi sono avvicinato e, una volta sotto di lei, le ho parlato. Le chiedevo: “Cosa fai? Non ti manca niente, non lo fare”, cercando di temporeggiare. Ma in quel momento ha pronunciato qualche parola in arabo e si è lasciata cadere all’indietro».
Un secondo in più e sarebbe successa una tragedia. E invece, provvidenziale come un deus ex machina, ad attendere la 17enne sopraffatta dalla disperazione, lì sotto, c’era il vicino di casa che l’ha presa in braccio, attutendo la caduta. «Ho evitato che battesse la testa a terra - continua Centomani -, respirava, ma era svenuta. Mia moglie Chiara, pediatra al Salesi, è subito scesa per soccorrerla e ha chiamato il 118». A Brecce Bianche sono intervenute l’automedica, un’ambulanza della Croce Rossa e una Volante della polizia. In tanti sono accorsi per capire cosa fosse successo, inclusa la madre della ragazza, in lacrime. Sembra che il disagio personale della minorenne sia stato esasperato da un litigio in famiglia, venerdì sera.
Ora è ricoverata al Salesi, ma è fuori pericolo. «È stata un’esperienza terribile, mi sembrava di stare in un film - ammette l’operaio -. Si sono concatenate troppe cose per pensare a una coincidenza: sono convinto che qualcuno dall’alto abbia vegliato me e quella ragazza». Dopo il salvataggio, sono arrivate le parole di ringraziamento del sindaco Valeria Mancinelli che ha telefonato all’eroe per caso per congratularsi e convocarlo in Comune per un riconoscimento ufficiale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico